Pallacanestro

Fip, Correnti: “In 14 hanno richiesto la C Gold. Torna la voglia di basket”

Nemmeno il tempo di concludere una stagione anomala, difficile e per certi versi interminabile che si è già pronti per ripartire. Il Commissario straordinario della Fip Sicilia Cristina Correnti era presente a Cefalù per le finali regionali 3×3, ultima manifestazione ufficiale della stagione 2021 e con lo sguardo già si proietta alla prossima che si augura possa essere quella della piena rinascita a tutti i livelli.

Un momento delle celebrazioni per i cento anni della Fip a Messina

“Alle difficoltà oggettive rispondiamo con tanta voglia di fare da parte delle società siciliane. Da più parti continuano a prevenire richieste di ripescaggio che testimoniano la voglia di basket. Di questo sono felice, presenteremo per la prima volta il torneo di C Gold che con C Silver e D comporrà il settore maschile. Nessuno ha fatto ricorso al riposizionamento nella categoria inferiore. Faremo il punto alla scadenza del termine delle iscrizioni”. 

Ci si scontrava con perplessità legittime degli addetti ai lavori. Questi mesi durante i quali l’attività è gradualmente ripartita sono serviti per dare spazio alla voglia di perseguire i propri progetti. “Inizialmente le società erano titubanti, adesso la volontà è quella di tornare sui campi. Sul tavolo ci sono molte richieste, più dei posti disponibili. Le valuterò personalmente, dando unicamente priorità alla continuità mostrata da chi già negli scorsi mesi ha scommesso su un ritorno in palestra”.

Paolo Surace (Fip Calabria)

C’è grande aspettativa riposta nei prossimi tornei senior. La Sicilia è prossima al varo del torneo Gold grazie all’unione d’intenti con la Calabria. “La Gold è inscindibilmente legata alla Silver, due categorie che devono presentare un’omogeneità di squadre. Inoltre dal numero delle partecipanti dell’una dipenderà il destino dell’altra. Ad oggi ci attestiamo sopra le 14 richieste di partecipazione per la Gold. Il dialogo con il comitato calabrese è ottimo ed è bello che le due regioni possano varare un torneo unico”.

I temi sono molteplici. Infatti oltre all’attività di vertice in Sicilia non va dimenticato l’interesse verso i settori giovanili, il 3vs3 e il ritorno in sicurezza della pallacanestro nelle scuole. “A livello regionale c’è l’interesse per organizzare una manifestazione nei prossimi mesi. Il recente 3×3 di Cefalù disputato in una location splendida come il lungomare ha mostrato come le piazze debbano essere vissute e rappresentino un richiamo per i turisti. Questa è la strada da seguire, con l’Amministrazione daremo vita ad altre iniziative e spero che anche altri enti locali seguano questo esempio. Col nostro clima e reduci dalla pandemia dobbiamo capire che è fondamentale vivere gli spazi aperti e non limitarci unicamente al chiuso”. 

I campi all’aperto una strada da seguire in Sicilia

L’accesso agli impianti destinato agli spettatori è un altro tema dibattuto anche a livello nazionale. I tornei regionali nascono in primis per gli appassionati che rappresentano anche una linfa vitale per le società sportive: “Quest’anno come Comitato abbiamo lavorato in grande sincronia, istituendo alcuni protocolli per sobbarcarci i costi dei tamponi sgravandoli alle squadre. Da settembre sono dell’avviso che si debba dare unica priorità ai vaccini, per cui il green pass per l’atleta non è più procrastinabile. Questo rappresenta anche un vantaggio per le società che altrimenti sarebbero chiamate a far sottoporre continuamente i propri giocatori a tamponi preferibilmente molecolari che sono dispendiosi economicamente e logisticamente. Dobbiamo quindi entrare tutti nella mentalità del vaccino per avere il lasciapassare per tornare sia nei palazzetti che nelle palestre scolastiche”.

Capitolo conclusivo dedicato all’impiantistica, un argomento dove la strada da fare è ancora tanta. “Con riferimento alle strutture se siamo molto indietro a livello nazionale, in Sicilia siamo ancora all’anno zero nonostante non manchino esempi positivi in alcune città. Sono dell’idea che persistendo molte difficoltà nel reperimento da parte dei presidi delle scuole, debbano pertanto sempre più sorgere campi di quartiere che darebbero una grande mano a tutto il movimento. Col nostro clima temperato nelle zone marittime o di richiamo turistico delle nostre città sarebbe bello consentire ai nostri giovani di muoversi in spazi aperti e praticare qualsiasi disciplina sportiva”.  

Daniele Straface

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Daniele Straface

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