Prima settimana particolarmente intensa per il neo presidente regionale della Fip Cristina Correnti che, come da facili previsioni, deve affrontare diverse questioni spinose presenti sul tavolo, a cominciare da quella più importante e sentita, ovvero il formato dei nuovi campionati senior maschili e femminili. L’ex giocatrice della Nazionale azzurra spiega nel dettaglio come la situazione sia meno facile di quello che sembra se non ci sarà una condivisione delle scelte da assumere tra le società.
“Personalmente in C Silver avrei optato per un girone unico a 14 squadre, con l’ammissione delle prime aventi diritto anche per rispettare le Disposizioni Organizzative Annuali. Con l’organico aumentato a 16 compagini invece sorgono tanti problemi, in primis la lunghezza della stagione che col girone unico durerebbe troppo perché, non dimentichiamoci, che quest’anno il torneo inizia a metà novembre per cui si è optato per la suddivisione in due raggruppamenti territoriali. I due gironi però prevedono una formula complessa con diverse squadre che a cavallo delle due fasi non avranno particolari motivazioni e il rischio di assistere a partite con poco interesse è reale. Tutti oggi mi chiedono di intervenire a gamba tesa ma io non posso escludere nessun club. Solo una scelta largamente condivisa dipanerà la matassa. Ereditiamo scelte altrui, adottate con una tempistica singolare. Ad ogni modo prometto che faremo di tutto per rendere interessante il massimo campionato regionale”.
Altri temi di attualità che interesseranno il presidente regionale saranno l’attività giovanile, il minibasket e ovviamente il settore femminile che, pur tra molte difficoltà, spesso mostra esempi positivi per l’intera regione. “Sono questi i tre settori che seguirò passo passo. Fra l’altro i termini per accedere ai campionati femminili sono ancora aperti, per cui la situazione è tutta in divenire. Per il giovanile siamo preoccupati per il muro contro muro con le scuole: anche lì servirà un serio confronto”.
La Correnti ha vinto l’elezione al ballottaggio di stretta misura ma non potrà contare su nessuno dei consiglieri designati dalla sua area. Un handicap in più contro cui scontrarsi e che potrebbe segnare anticipatamente il suo mandato. “Mi sarebbe piaciuto avere al mio fianco una squadra di professionisti amministratori seri, in primis dal punto di vista gestionale. Non sarà così perchè dall’altra lista sono stati premiati tecnici, ma ugualmente come è giusto che sia mi confronterò con i consiglieri eletti dal Consiglio. Oggi servono le competenze perché non si può improvvisare, lo stesso presidente federale Gianni Petrucci più volte ha detto che lui nasce politico e avverte la necessità di avere l’ausilio di tecnici esperti. Bisogna curare gli interessi delle società e non quelli personali. Se vedrò un’opposizione sterile e strumentale, sarò la prima a valutare il da farsi, con l’extrema ratio del commissariamento del Comitato”.
La speranza del dirigente messinese però è che tutti assumano la piena consapevolezza dell’importanza del momento e lavorino in simbiosi per la crescita dell’intero movimento, mettendo da parte le divisioni. “Non sono scesa in campo per la poltrona o per fare carriera, anche perché il ruolo di consigliere federale l’ho già ricoperto in passato. La Sicilia con la mia elezione ha intrapreso una nuova strada verso il cambiamento per scostarsi da vecchie logiche e ognuno, me compresa, deve sapersi assumere le proprie responsabilità. Nasco giocatrice e non posso andarmene dalla partita a gara in corso portando con me il pallone: voglio arrivare in fondo. Saranno le società a decidere il nostro futuro. La mia elezione nasce dai quattro anni precedenti spesi sui campi a registrare le continue lamentele degli addetti ai lavori verso un sistema legato a vecchie logiche, quegli stessi protagonisti che magari al momento del voto hanno preferito proseguire su una vecchia strada”.
In conclusione l’ex atleta scudettata con Taranto esprime il suo amore verso lo sport e in particolare per la sua disciplina: “Voglio fortemente provare ad aiutare il nostro basket. Non ho perso la voglia di primeggiare, che avevo sin da quando giocavo: ecco perché per la nostra regione dobbiamo volere il massimo possibile. La mia storia personale lo testimonia: non sono mai andata via ma sono voluta sempre rimanere a giocare nella mia città per provare ad affermarmi coi colori della mia terra. È questo lo spirito costruttivo che dobbiamo avere tutti nell’organo assembleare che mi onoro di rappresentare”.