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Filippo Crinò, un urlo lungo due anni. L’Igea si gode il suo rientro col botto

Il 2017 continua sulla scia del 2016 per l’Igea Virtus che riprende da dove concluso battendo una Polisportiva Sarnese conscia delle proprie necessità. E se come dice il detto “di necessità si fa virtù”, ecco che mister Raffaele tira fuori dal suo cilindro il buon Crinò che 4 minuti dopo il suo ingresso in campo gli regala il gol della vittoria. A dirla tutta il primo tempo è stato parecchio sottotono, anche se un’Igea votata all’attacco con i neo acquisti in gran spolvero, quali Pitarresi, Pistorino, Mosca e Cassaro, ha saputo tenere un pò più frizzante l’aria e non soltanto, a causa della rigida temperatura alquanto singolare rispetto le medie stagionali a cui siamo abituati in Sicilia. All’inizio della ripresa ecco l’ingresso di Filippo Crinò, reduce da un bruttissimo infortuno occorsogli a fine 2014 in quel di Scordia, rottura dei legamenti e menisco.

Crinò nel post gara

Sei gol in 16 partite con la squadra di mister Raffaele e tante soddisfazioni con la sua ex squadra, l’Orlandina (20 reti in 34 partite) promossa grazie alle sue reti in serie D. Applausi e standing ovation per lui. E’ il 50’, ennesimo corner dalla sinistra per l’Igea Virtus, alla battuta Cozza. Parte il lancio lungo poco decentrato sulla destra rispetto la posizione di Sorrentino ed ecco svettare di testa su tutti il ragazzo classe ’88 che mette dentro la rete del vantaggio. E’ come se il cronometro si fosse fermato in quell’istante in cui, lacrime e terra si mischiano dentro e in un ribollire in slow motion. Pensa e ripensa alle proprie vittorie ed alle sconfitte nella vita, alla lunga sosta che lo avrebbe tenuto lontano da quell’urlo unanime degli ultras e al gonfiarsi della rete a cui è stato sempre tanto abituato. Un incalzarsi di suoni ed emozioni, come un treno in corsa che raccoglie idee e strumenti ad ogni stazione e rende sempre più armonica la musica che ogni domenica ascolta alle sue cuffie seduto a fianco ai compagni ma senza poter assaporare il profumo che sente sempre addosso e che non può ancora condividere.

Raffaele e Crinò
Mister Giuseppe Raffaele e l’attaccante Filippo Crinò in conferenza stampa qualche anno fa

E poi l’esplodere tutta la sua rabbia e ringraziamento per tutti in un solo colpo di testa con racchiusi all’interno due anni della sua vita. Ma non si ferma e ancora al 69’ appoggia su Isgrò e stavolta un Sorrentino miracoloso ci mette una “pezza” allungandosi in tuffo sulla sinistra e mettendo in corner. Qualche secondo dopo, dagli sviluppi del corner, tiro al volo all’incrocio dei pali ed ancora Sorrentino con una seconda salvifica prodezza. Non lo ferma nessuno. Poi la rete del compagno, sempre di testa come a volersi inchinare e rendere omaggio. Soltanto all’87’ arriva la rete degli ospiti con una bella punizione di Calemme che coglie di sorpresa persino Inferrera e con una splendida palombella, a scavalcare da destra verso sinistra, la sfera finisce alle spalle dell’estremo difensore igeano, giusto sotto l’angolo sinistro. Termina così la partita più attesa di Filippo Crinò. Una vittoria, un gol tutto suo. L’ingresso di Crinò ha dato quella spinta in più, dettata da voglia di riscatto e gioia nell’accarezzare quella palla che mancava tra i suoi piedi da sin troppo tempo. Velocità, progressione, tecnica e fiato hanno regalato 3 punti alla sua squadra, ma soprattutto una maglia da titolare indiscussa al giovane barcellonese, ben distintosi già in Eccellenza e positivamente ricordato dai suoi tifosi per le reti indispensabili al salto di categoria della sua squadra. Dedica alla ragazza, ai fisioterapisti e alla società che dopo due anni di stop non lo hanno mai abbandonato anzi supportato e incoraggiato a tornare più forte di prima. E lui lo ha dimostrato. Bentornato Filippo e vento in poppa.

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