In mattinata il Messina ha ripreso la preparazione con Giacomo Modica regolarmente agli ordini del gruppo. Nel pomeriggio, secondo quanto è filtrato, il tecnico e il direttore sportivo Domenico Roma avrebbero incontrato il presidente Pietro Sciotto, che gli ha rinnovato la sua fiducia. In serata infine una cena tra squadra e staff al gran completo, per rinsaldare un legame che nelle ultime settimane i deludenti risultati del campo avevano messo in discussione. Un anno fa, di questi tempi, il Messina sembrava già condannato alla D e il nuovo corso voluto dal ds Logiudice e dai tecnici Raciti e Cinelli riuscì a risollevarsi, celebrando i risultati proprio con delle cene di gruppo.
Un precedente positivo, al quale ora il Messina prova ad aggrapparsi. Dopo la sconfitta di Foggia, la quarta consecutiva, la società non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale, una costante peraltro della gestione Sciotto già da qualche stagione. Un silenzio “rumoroso”, per citare il poeta libanese Khalil Gibran, che ha alimentato indiscrezioni e speculazioni, sul possibile rinnovamento tecnico, forse inevitabili per una squadra che ha raccolto appena due punti in sette gare e non va a segno da quattro partite, dall’illusoria trasferta di Crotone, dove il Messina mostrò il suo volto migliore, a dispetto di qualche svarione difensivo. A preoccupare è l’involuzione del gruppo, che sembra avere perso fiducia in sé stesso e nel suo condottiero. L’auspicio è che la serata fuori dal campo possa davvero ricompattare uno spogliatoio in difficoltà, come peraltro avevano evidenziato le dichiarazioni di Modica e Fumagalli nel post-Latina.
Il mercato di gennaio, che nel precedente biennio fu determinante per risollevarsi dopo un girone di andata da horror, è ancora distante cinque gare e per non complicare ulteriormente i piani salvezza bisogna andare oltre un calendario impegnativo. Sabato in riva allo Stretto ci sarà la lanciatissima Juve Stabia capolista. Poi in trasferta il Monterosi (7 punti in cinque gare), in una sfida che non va trasformata nel remake di Andria-Messina di un anno fa. Il derby con il Catania al “Franco Scoglio” precederà gli ultimi due impegni del 2023 con Potenza e Monopoli. La 14esima posizione è già a -7 e anche se la 15esima (e quindi la salvezza diretta) è a due lunghezze è necessario sbloccarsi. I risultati hanno scoraggiato la tifoseria organizzata, che dopo mesi di tregua è tornata a contestare la proprietà, fin qui in realtà soltanto con uno striscione.
Per non rendere irreversibile una crisi già in atto serve una credibile reazione del gruppo, che allo “Zaccheria” è tornato timidamente a costruire gioco, peccando in fase di finalizzazione, e poi di fronte alle prime difficoltà “si è sciolto come neve al sole”, per citare il Modica post-Latina, pagando due gravissime disattenzioni su palla inattiva, una costante della prima metà di stagione. La società ha interrotto il suo silenzio soltanto per annunciare la distribuzione (tardiva) delle tessere per gli abbonati e il rinnovo della lodevole iniziativa pensata per coinvolgere la provincia (50 accrediti e pullman gratuito per i tifosi provenienti da Santa Lucia del Mela). Un modo per provare a ritrovare la normalità smarrita, anche se l’unica vera medicina nel calcio restano ovviamente i risultati. In gruppo sono rientrati Frisenna e Zammit mentre Lia lavora ancora a parte. Con Buffa out, si lavorerà per recuperare appieno gli altri acciaccati Ferrara, Plescia e Luciani. Servono l’aiuto e l’impegno di tutti. Sperando di ripartire, come un anno fa, proprio da una cena attorno ad un tavolo.