Calcio

Ficarrotta: “Io e il Sant’Agata abbiamo le qualità per fare ancora meglio”

Luca Ficarrotta è pronto a prendersi il Sant’Agata. A quasi un mese di distanza dall’ultima gara ufficiale dello scorso 1 novembre, la squadra di Pasquale Ferrara tornerà in campo per provare a ottenere i primi punti lontano dal “Fresina”. Il recupero in casa della Gelbison previsto per domenica sembra l’occasione ideale per spezzare l’incantesimo.

Ficarrotta ha deciso la sfida con il Marina di Ragusa

I campani sono una squadra di categoria, alla portata dei nebroidei, che hanno ottenuto i due successi stagionali contro Marina di Ragusa e Rotonda. Tornare a casa con un risultato positivo sarebbe il viatico migliore per la trasferta successiva, quella di Castrovillari del 6 dicembre. In queste settimane i biancoazzurri hanno cercato di mantenere ben caldi i muscoli e con un tecnico molto attento alla condizione atletica non potrebbe essere altrimenti.

Serviranno maggiore malizia ed esperienza, fattori che l’ex Palermo e Sancataldese è chiamato a portare, insieme alla qualità e all’imprevedibilità negli ultimi sedici metri: “Fare punti fuori casa è fondamentale. Non possiamo sperare di ottenere risultati soltanto tra le mura amiche, altrimenti salvarsi sarà davvero complicato. Possiamo e dobbiamo farcela, la Gelbison è un’ottima squadra, con tanti giocatori importanti che conoscono la categoria, ma noi pur essendo una neopromossa abbiamo ampiamente dimostrato di non essere da meno. Abbiamo iniziato martedì gli allenamenti in gruppo, ma durante queste settimane ci siamo allenati individualmente per continuare a mantenere il ritmo il più possibile”. 

Ficarrotta, Cicirello, Perkovic e Costa in palestra

Nonostante un calendario complicato, il Sant’Agata è sempre uscito a testa alta da ogni confronto: “Sono fiducioso perché abbiamo sempre espresso un buon calcio, non siamo mai usciti dal campo con la sensazione di essere stati inferiori ai nostri avversari, nonostante gli incroci con squadre di assoluto livello. Penso a Biancavilla, ad esempio: era la gara d’esordio e siamo stati sconfitti dopo una partita rocambolesca per una nostra disattenzione e dopo essere stati per tre volte in vantaggio. Ad Acireale, contro una delle favorite del girone, anche in dieci uomini abbiamo fatto la partita e siamo stati puniti da un nostro errore. Le sviste nel calcio ci possono stare, soprattutto se sei una neopromossa, ma anche squadre attrezzate per disputare un campionato di vertice contro di noi hanno vinto più per nostre sbavature che per loro meriti. Per questo credo che se giochiamo come sappiamo possiamo ottenere la vittoria contro la Gelbison”.

Ficarrotta e Perkovic sul sintetico del “Fresina”

Il suo arrivo a Sant’Agata ha rappresentato il grande colpo del mercato estivo. Il direttore sportivo Ettore Meli è stato bravo a lavorare sotto traccia e strapparlo alla concorrenza. L’impatto con il mondo biancoblù però è stato al di sotto delle aspettative, come testimonia il solo gol realizzato sin qui. Ficarrotta ne è consapevole: “Mi rendo conto che il contributo dato sin qui è stato inferiore alle aspettative, ma questo non vuol dire che non mi stia impegnando, che non stia dando il massimo per la squadra e non mi sia messo al servizio dei compagni. Sicuramente in passato ho avuto medie realizzative più alte, ma questo al momento non mi pesa, anche se l’attaccante ha bisogno del gol per avere la conferma del proprio stato di forma. Qui ho trovato un grande gruppo e un tecnico preparato che propone un tipo di calcio ideale per me. So che posso dare di più e sono pronto a mettermi a giocare in qualsiasi modo decida il mister, le variazioni dal 4-2-3-1 o al 4-3-1-2 non mi spaventano”.

Luca Ficarrotta ha conquistato la C con il Palermo

Palermitano di nascita, la passata stagione Ficarrotta ha vestito la maglia rosanero (15 presenze e due gol), contribuendo al ritorno delle aquile tra i professionisti: “Come ogni giocatore ho cullato il sogno di indossare la maglia della squadra della mia città, per tutti i palermitani la maglia rosanero ha un fascino particolare. Mi è dispiaciuto non aver potuto giocare tanto, speravo di incidere di più. Sarei rimasto volentieri e mi sarebbe piaciuto contribuire anche in serie C, la società ha avuto un parere diverso ma non ho rimpianti. Sono in una società molto seria e che mi ha voluto fortemente e questo per un calciatore è fondamentale”.

Le stagioni alla Sancataldese rappresentano la parentesi più felice per l’attaccante classe 1990. 57 presenze e 25 gol che però non sono bastati ad evitare la retrocessione in Eccellenza dei rossoverdi al termine della stagione 2018-2019: “Quella ferita me la porterò dentro, con quella maglia mi sono tolto delle belle soddisfazioni. Quella retrocessione fu una beffa, giocammo i playout nonostante i 42 punti conquistati nell’arco del campionato. Nello spareggio affrontammo il Roccella, che avevamo battuto due volte durante la stagione regolare. Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla nostra retrocessione e invece purtroppo il campo ha clamorosamente ribaltato il pronostico”.

Antonio Macauda

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