In una sala stampa semi-deserta (logica conseguenza se si convoca una conferenza con un preavviso di appena due ore, per lo piĆ¹ di sabato sera), il Messina ha presentato i suoi cinque nuovi acquisti: i difensori Bruno e Polito, il centrocampista Maiorano e gli attaccanti Ragosta e Rosafio. Prima uscita ufficiale, dopo il ritorno in riva allo Stretto, per il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, affiancato dal vice-presidente Matteo Sciotto e dal delegato ai rapporti con istituzioni e imprenditoria Niki Patti.
A prendere per primo la parola proprio Sciotto: āCi siamo assunti lāimpegno che il calcio a Messina non morisse. Un grido di dolore che non potevamo non raccogliere. Non sarĆ facile ma proveremo a raggiungere i nostri obiettivi, ciĆ² che la cittĆ merita. Abbiamo fatto errori ma dando sempre il massimo. Crediamo che con Ferrigno e questi interventi la squadra sia adesso altamente competitiva. Ai tifosi chiedo di stare vicini al mister ed alla squadra, per infondergli fiducia e risalire la china. Li ringrazio, perchĆ© hanno continuato a sostenerci anche dalla collina sovrastante lo stadioā.
Parola poi a Ferrigno, che si ĆØ scusato per la conferenza convocata in extremis: āEra doveroso dopo gli acquisti, che abbiamo formalizzato all’ultimo, perchĆ© cāerano dei dettagli da limare, che richiedevano tempi tecnici. La squadra ha avuto difficoltĆ nelle prime tre giornate.Ā Messina ha perĆ² ha sempre un grande fascino. Sono stato qui per tre anni, caratterizzati da momenti belli e brutti. La societĆ ĆØ nuova, commette degli errori ma partiamo da zero. Non abbiamo degli obiettivi fissi ma tifosi da ringraziare perchĆ© ci sostengono sempre”.
Con la vetta distante giĆ nove punti, ma altre dirette concorrenti piĆ¹ vicine, l’ACR ĆØ consapevole di dovere risalire gradualmente: “Pensiamo al lungo periodo: ilĀ campionato ĆØ lungo, ho chiesto uno sforzo al presidente. La squadra non ĆØ scarsa, ci sono giocatori bravi ma ĆØ strutturata male. Servivano puntelli ad una difesa forte e fisica ma lenta e Bruno ĆØ perfetto per noi. Ho visto la gara a Cittanova ed ĆØ stato utile perchĆ© ho capito dove ricostruire la squadra, vedendo le lacune. Non sono frasi di circostanza ma Messina e i messinesi non vogliono essere presi in giro: se sono qua non ĆØ per soldi ma perchĆ© ho conosciuto la proprietĆ , lanciatasi adesso nel calcio. Il presidente ci mette tanto impegno, ĆØ un tifoso che sognava da sempre di assumere questo ruolo. Si puĆ² sbagliare se sei in buona fede. Ringraziamoli, Messina vive grazie a loroā.
Il dirigente napoletano ha fatto il punto sulle trattative, dopo le prime cinque operazioni formalizzate nella sua gestione, che portano a 27 gli elementi sotto contratto: āIl mercato non ĆØ finito, ĆØ sempre aperto in entrata Ci sono tantissimi svincolati. Se dimostreranno il loro valore, mi fermerĆ². Altrimenti proseguirĆ² perchĆ© non cāĆØ tempo. Dipende dai ragazzi, chi sbaglia non andrĆ subito dietro la lavagna. Devono pensare solo al campo, la societĆ si sta riorganizzando.Ā Ci sono molti doppioni e pochi under. Siamo vigili, il presidente vuole fare bella figura nella sua Messina. Non ho mai contattato Luca Orlando, anche se ha lasciato un buon ricordo. Cercavamo una punta strutturata, Cocuzza e Dezai devono essere messi nelle condizioni giuste. Gli under ĆØ difficile trovarli: vanno a ruba, prima si prendono loro e poi si costruisce la squadra. Qui non ĆØ avvenuto, ma non dĆ² colpe a nessuno e penso al mio lavoroā.