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L’Acr si riaffida a Ferrigno. Dovrà costruire il nuovo Messina di Sciotto

La sua presenza sugli spalti, in occasione del match di Coppa Italia con il Giulianova, non era passata inosservata. Risale infatti a dieci giorni fa il primo contatto tra i componenti del consiglio di amministrazione dell’Acr Messina e Fabrizio Ferrigno. Il 45enne dirigente napoletano torna, per la quarta volta in sette anni, in riva allo Stretto.

Si completa così l’ennesima rivoluzione targata Sciotto, con l’addio del tecnico Oberdan Biagioni che precede quello del direttore sportivo che lo aveva voluto in riva allo Stretto, ovvero Gianluca Torma. Sollevato dall’incarico, a sorpresa, anche il direttore generale Lello Manfredi. Va verso la conferma invece il responsabile dell’area tecnica Salvatore Castorina, già ad Acireale con il nuovo allenatore Pietro Infantino.

Fabrizio Ferrigno
Il direttore sportivo peloritano Fabrizio Ferrigno con l’ex tecnico Gaetano Catalano

Dopo Infantino, già a Messina in serie D dieci anni fa, ecco quindi un altro, clamoroso, ritorno. Ferrigno da calciatore ha collezionato 400 presenze, tutte tra i professionisti, con le esperienze più significative a Catanzaro, Giulianova, Padova e Casarano. La carriera di direttore sportivo è iniziata proprio tra Milazzo e Messina, tra Seconda Divisione e D, nei due club gestiti da Pietro Lo Monaco.

Da incorniciare gli storici playoff per un posto in Prima Divisione, persi dai mamertini contro l’Avellino, le due promozioni con i peloritani, dai Dilettanti alla Seconda Divisione e poi nella C unica, ed intuizioni come quella legata al portoghese Pedro Costa Ferreira. Poi la prima separazione, che però non sfociò in un divorzio duraturo.

Ferrigno
Ferrigno contesta una decisione arbitrale con la consueta verve…

Ma nel calcio si passa in fretta dalle stelle alle stalle. Un’avventura iniziata in pompa magna si chiuse infatti nel modo più turbolento, con la cocente retrocessione nei playout contro la Reggina. A parlare, nel dopo partita, assumendosi le responsabilità del caso, fu proprio Ferrigno. E i precedenti allori furono macchiati anche dall’avviso di garanzia per la presunta combine nell’incontro casalingo con l’Ischia: caso poi archiviato dalla magistratura, che lo scagionò da ogni accusa, insieme agli altri imputati.

Per Ferrigno poi le esperienze con Catania e Paganese, quando venne indicato come miglior direttore sportivo della Lega Pro. La nuova parentesi messinese nel 2018, nel primo anno di gestione Sciotto, con gli ingaggi di elementi che hanno garantito un ottimo rendimento, come l’attaccante Arcangelo Ragosta, passato in estate al Gela, il compagno di reparto Marco Rosafio e il difensore Francesco Bruno, adesso alla Cavese con l’ex tecnico Giacomo Modica.

Fabrizio Ferrigno
Fabrizio Ferrigno in sala stampa con la maglia del Messina dopo il play-out perso con la Reggina

Una permanenza protrattasi però per appena un mese, dopo la quale volarono gli stracci, con reciproche accuse per il mancato deposito del contratto di Ferrigno in Lega e le lamentele del patron Pietro Sciotto per le spese sostenute in sede di mercato, ritenute eccessive.

Adesso l’ennesimo ribaltone, nella stagione che ha già portato alle designazioni in panchina di Modica, Cozza, Raffaele, Infantino e Biagioni, e una lunga trafila di direttori sportivi e consulenti tecnici, ovvero Rappoccio, Grasso, Parisi, Polenta, Castorina e appunto Torma. La famiglia Sciotto, al di là degli annunci di disimpegno, non sembra affatto intenzionata a chiudere la sua esperienza nel calcio. E per tentare l’ennesimo rilancio si gioca la carta Ferrigno, che potrebbe far leva su una tifoseria quanto mai scettica.

Fabrizio Ferrigno
Il direttore sportivo del Messina Fabrizio Ferrigno con Pietro Sciotto

Con il mercato fermo (l’ultima finestra, quella destinata agli svincolati, si è chiusa lo scorso 31 marzo), l’approdo di Ferrigno va letto soprattutto in chiave 2019-2020. Il dirigente napoletano dovrebbe operare infatti in vista della prossima stagione e avrebbe già abbozzato una lista di papabili innesti, principalmente tra gli under.

Nonostante le smentite ufficiali, Sciotto prova a pianificare con largo anticipo il futuro, memore anche dei fallimenti del primo biennio di gestione. Su queste basi è stato raggiunto l’accordo con Ferrigno, che in riva allo Stretto ritrova volti noti, come il tecnico Infantino e l’attaccante Arcidiacono, la garanzia di un budget adeguato per la prossima stagione e la speranza che si tratti davvero dell’ultimo ribaltone.

La famiglia Sciotto lascia comunque aperta una finestra alla possibile cessione del club. Giova ricordare che già l’estate scorsa venne nominato un advisor, il commercialista di fiducia Giovanni Giliberto, adesso promosso vicepresidente, che annunciò di non avere mai ricevuto offerte credibili. Un film che potrebbe ripetersi, a giudicare dal silenzio assordante di questi mesi, intervallato soltanto dalle indiscrezioni, che a Messina non mancano mai ma non hanno portato fin qui a svolte credibili.

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