Il conto alla rovescia verso i playout è già scattato, ma il dubbio sulla rivale del Messina negli spareggi con in palio la permanenza persiste. Sarà il Savoia, ricorso della Reggina permettendo che verrà discusso mercoledì al Coni. Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno sul tema è emblematico: “Stiamo preparando la gara di sabato nell’ottica di dover sfidare il Savoia e non voglio nemmeno pensare alla Reggina. In allenamento si sono provati gli schemi per fronteggiare il modulo che adottano i campani con il rischio di ritrovarci contro un altro avversario. Non possiamo di certo concentrarci su entrambe le squadre, mentre Savoia e Reggina pensano entrambe a noi”.
Rispetto al match del “Giraud”, vinto per 2-1 dagli oplontini in chiusura di regular season, sarà comunque tutta un’altra storia. “Ci saranno stimoli diversi in quanto la posta in palio è altissima. Per certi versi sarebbe stato meglio giocare contro la Reggina perché secondo me quella sfida si preparava da sola. Abbiamo parlato coi ragazzi in questi giorni per alzare un po’ l’asticella. Non troveremo la squadra dell’ultima giornata, inoltre loro hanno tutto da guadagnare e niente da perdere. Sono stati dei ragazzi eccezionali, degli eroi, perché hanno giocato per dodici mesi senza prendere soldi. Del Parma, che milita in Serie A, se ne parla tantissimo, mentre sulla Lega Pro ci si sofferma pochissimo. Invece i guadagni sono ben altri e ci sono delle famiglie da sfamare”.
Guai, in ogni caso, ad abbassare la guardia e a pensare al vantaggio offerto dal miglior piazzamento in classifica. “Contro il Savoia non dovremo commettere l’errore di sottovalutare la partita, anzi troveremo una squadra agguerrita. Noi avremo tutto da perdere: se dovessimo salvarci sarebbe tutto normale, mentre se dovessimo prendere la gara sottogamba significherebbe dire addio a tre anni di sacrifici e non ci voglio nemmeno pensare. Andremo a Torre Annunziata per cercare di segnare e stare così più sereni in vista del ritorno. Per la prima volta mi trovo a disputare questo tipo di spareggi, ma perdere i playoff significa comunque conservare la categoria, mentre i playout rappresentano un altro mondo”.
La chiosa finale di Ferrigno è sul calcioscommesse, con l’operazione di queste ore, che ha portato a cinquanta arresti, salita agli onori delle cronache. “Mi dispiace per quello che sta accadendo nel calcio, ma questo deriva dalla stanchezza mentale che c’è in Lega Pro e in Serie D. Girano pochi soldi e tutto nasce da lì. La gente è disperata. Dobbiamo comunque aspettare e andare molto cauti, non è detto che siano tutti colpevoli, però se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Questa categoria sparirà, è questione di tempo. Bisogna fare qualcosa. Leggo che il prossimo anno verranno abbassati i costi delle fidejussioni e che i contributi si riceveranno senza far necessariamente giocare i giovani, ma avendoli in rosa. Secondo me è giusto schierare i ragazzi, partendo dal principio che se uno è valido gioca, altrimenti si siede in panchina o cambia addirittura mestiere. Una società magari può trovarsi con l’acqua alla gola e ha bisogno di racimolare quei soldi per pagare gli stipendi. Mi auguro che la Lega Pro si riprenda, quest’anno c’erano tante piazze blasonate, ma purtroppo è stato un torneo falsato da punti di penalizzazione inflitti e poi tolti. Mi viene da ridere al sol pensiero di non sapere chi affrontare nei playout a campionato finito. Può accadere solo in Italia”.