Per il terzo anno consecutivo la conclusione della stagione regolare non coincide con le agognate vacanze per il Messina. Se nelle due precedenti annate gli uomini di Catalano e Grassadonia erano stati impegnati nelle sfide che avrebbero assegnato poi lo Scudetto Dilettanti all’Ischia e la Supercoppa di Seconda Divisione al Bassano, quest’anno la post-season mette in palio un traguardo ancora più importante: la permanenza in Lega Pro.
Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno evidenzia come il gruppo sia consapevole del peso del doppio confronto con il Savoia: “Ci stiamo preparando al meglio, anche perché ci giochiamo una stagione in 180’. Stiamo cercando di curare i minimi dettagli perché dobbiamo arrivarci mentalmente e fisicamente al 100%. Abbiamo l’opportunità di uscire anche quest’anno da vincitori, nonostante tutto. Dobbiamo salvarci per porre le basi migliori per il futuro, indipendentemente da quello che accadrà a livello societario”.
I reiterati annunci di disimpegno dell’attuale proprietà, che non sembra intenzionata ad alcun ripensamento, trasformano il futuro prossimo in un’autentica incognita. Ferrigno preferisce concentrarsi sull’attualità: “Con Lo Monaco non abbiamo discusso del futuro e di tutto il resto sinceramente ne parleremo dopo. Adesso dobbiamo concentrarci soltanto sul Savoia: è così per tutti, dai calciatori all’allenatore, dai segretari ai componenti dello staff”.
Neppure le indiscrezioni relative ad un possibile trasferimento di Lo Monaco ad altre latitudini (ad intervalli regolari riemerge l’ipotesi Terni) rappresentano un cruccio per Ferrigno: “Non so davvero nulla di aspetti societari. So che il patron vorrebbe toranre a ricoprire la carica di direttore sportivo in qualche categoria superiore ma al di là di queste intenzioni posso assicurarvi che non si è distaccato dal Messina: mi chiama tutti i giorni per sapere come stiamo lavorando. Personalmente ho un contratto in scadenza e mi dovrò sedere ad un tavolo per discutere con la proprietà: è ovvio che se Lo Monaco dovesse davvero lasciare, dovrò guardarmi attorno…”.
Tornando al match del “Giraud” il dirigente napoletano è convinto che bisognerà giocare nell’ottica delle due gare: “Non sarà decisiva l’andata ma conterà piuttosto l’andamento dei due confronti. Giocheremo il primo tempo a Torre Annunziata ed il secondo a Messina. Da due mesi a questa parte abbiamo tenuto le redini del gioco su tutti i campi e quindi potremo fare lo stesso anche con il Savoia. Proveremo a non subire gol e magari a realizzarne qualcuno. Poi giocheremo la seconda in casa, davanti ai nostri tifosi e questo è un piccolo vantaggio ovviamente. Abbiamo due risultati su tre a disposizione per centrare l’obiettivo salvezza”.
Eppure i campani non rappresentano una vittima sacrificale: “Sabato scorso li ho visti bene: sono motivati e hanno celebrato l’accesso ai play-out, che rappresenta una piccola impresa calcistica. È un gruppo che va elogiato, perché sono rimasti senza stipendi per mesi e mesi. Noi mentalmente siamo più pronti ma loro potrebbero avere paradossalmente la testa più sgombra. Non hanno nulla da perdere e giocheranno comunque con il coltello tra i denti. Noi rischiamo invece di vanificare un patrimonio come quello del professionismo. Sono fiducioso perché Di Costanzo sta lavorando bene ormai da tempo. Questi playout li preparavamo già da settimane, non sono un’appendice inaspettata”.