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Ferrigno: “Ad Aversa il miglior Messina. Assurda l’incertezza sulle penalizzazioni”

La conferenza stampa del direttore sportivo Fabrizio Ferrigno si è aperta in modo inusuale. A porsi da solo la prima domanda è stato infatti lo stesso dirigente campano, che ha così sdrammatizzato – ma non troppo – le recenti polemiche sugli arbitraggi. “Perché ci hanno fischiato cinque rigori contro in sette partite? – ha esordito l’ex bandiera del Catanzaro – Sinceramente non riesco a darmi una risposta. Eppure domenica ad Aversa l’arbitro ha diretto abbastanza bene, è stato il meno peggio che ci è capitato negli ultimi tempi. Io dico sempre ai ragazzi che i perdenti cercano una scusa mentre i vincenti cercano una strada e noi non vogliamo fasciarci la testa. Di certo l’episodio del rigore lascia qualche dubbio: il fallo sembrava iniziare fuori area e lo stesso Mangiacasale ha ammesso che era già in caduta e che forse era più netto il fallo che ha subito successivamente”.

Ferrigno, Lo Monaco e Di Costanzo (foto Paolo Furrer)
Ferrigno, Lo Monaco e Di Costanzo (foto Paolo Furrer)

La prova offerta al “Bisceglia” ha soddisfatto il ds: “Quest’anno poche volte ho visto giocare il Messina come nel primo tempo. Al termine della partita ero incazzato perché dopo mezzora dovevamo essere avanti 2-0. Non siamo stati sufficientemente cattivi sotto porta. La squadra sta crescendo anche fisicamente, dopo il gol ha avuto una grande reazione, non voleva perdere né rassegnarsi ai play-out. Siamo vivi e siamo sempre stati forti. Tra le ultime sette, otto della graduatoria noi siamo la formazione più competitiva ma oggi non lo possiamo raccontare in giro. Per me siamo superiori al Melfi o alla Vigor Lamezia. Avevo valutato positivamente il punto conquistato contro il Cosenza e non a caso la settimana dopo loro si sono imposti al “D’Ippolito”. Contro i silani non avevamo inquadrato lo specchio e d’altronde se siamo quintultimi dobbiamo evidentemente crescere dal punto di vista realizzativo”.

L’obiettivo della permanenza diretta sembra sempre più lontano per una squadra che dovrà probabilmente rassegnarsi all’appendice post-season: “Sono tornato qui a mercato chiuso perché mi piace stare vicino alla squadra, con la quale ci vuole bastone e carota. Spero di dare il mio contributo fino alla fine. La partita con il Martina dirà molto sul nostro futuro: noi non corriamo ma davanti ci stanno aspettando e peraltro ogni giorno si aggiungono deferimenti e sono attese corpose penalizzazioni. Dobbiamo trarre il massimo da queste partite, in attesa di queste sentenze. Una situazione simile a sei giornate dalla fine è inammissibile ma in Italia ormai è normale. Già due estati fa ho dovuto costruire la squadra senza avere certezze sull’età media ed oggi a marzo non conosciamo ancora l’entità dei contributi che dovremmo incassare. Non me la prendo con il presidente Macalli perché è l’intero sistema calcio che non va”.

Ferrigno lascia il terreno del San Filippo
Ferrigno lascia il terreno del San Filippo

Giovedì al San Filippo saranno di scena da avversari due ex giallorossi che sono grandissimi protagonisti in Puglia:Vincenzo Pepe qui ha dato molto di meno di quello che mi aspettavo. Dopo cinque anni insieme mi piange un po’ il cuore a vedere Saro Bucolo con un’altra maglia. Dispiace doverlo affrontare: peraltro ci avrebbe aiutato tantissimo nella rincorsa salvezza. Il preparatore? In questo momento non può stravolgere chissà cosa ma è un segnale della società, che non lascia nulla al caso, anche nell’ottica eventuale dei play-out, ai quali ci presenteremmo in palla. Peraltro è arrivato qui con il sorriso, in uno spogliatoio che era affranto. Grazie a lui confidiamo di evitare peraltro ulteriori infortuni. Argano lo conoscevamo da tempo, lavora bene e ha vinto con quattro giornate di anticipo il campionato ad Isernia”.

Rimpianti di mercato? “Voi guardate sempre a Iemmello del Foggia ma io penso anche a Lapadula e ad Antonio Donnarumma, che stanno facendo le fortune del Teramo. Sarebbe troppo semplice adesso fare altri nomi. Domenica anche Bjelanovic ha segnato, spero che adesso si sblocchino anche i nostri attaccanti. Ovviamente devono sostenerli anche centrocampisti e difensori”.

Un primo piano del direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, furibondo per una decisione arbitrale avversa
Un primo piano del direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, furibondo per una decisione arbitrale avversa

La rosa del Messina è composta interamente da giocatori in scadenza di contratto o da prestiti, per cui in estate dovrà essere nuovamente allestita da zero: “Sono abituato. Mi piace ricostruire, anche se a volte è uno svantaggio. La società preferisce guardare giorno per giorno: non si poteva programmare il futuro e non a caso abbiamo perso degli elementi che chiedevano ingaggi pluriennali. Non sarà un problema perché ci sono duecentomila calciatori svincolati. Anche mentre ero fermo ho allungato la lista di potenziali acquisti, ne riparleremo in estate”.

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