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Ferraro: “Felice per la salvezza ma Jonica discontinua. Potevamo fare di più”

Adesso anche la matematica ha emesso il proprio verdetto, la Jonica è salva al termine di un campionato forse condizionato da qualche alto e basso ma che ha comunque portato al raggiungimento dell’obiettivo principale, ovvero il mantenimento della categoria. Non bisogna commettere l’errore di credere che fosse scontato: salvarsi anticipatamente nel campionato di Eccellenza più competitivo dell’ultimo quinquennio non era cosa semplice, soprattutto per una squadra costruita da zero dopo uno straordinario biennio. Sabato nel derby contro un Città di Taormina che si gioca le sue ultime residue speranze di primato, i giallorossi per l’ultima volta in stagione riceveranno l’abbraccio del proprio pubblico.

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Il tecnico della Jonica Emanuele Ferraro (foto Giuseppe Zanghì)

Uno dei grandi artefici del campionato della Jonica è sicuramente il tecnico, Emanuele Ferraro, che è soddisfatto per il risultato raggiunto dai suoi ragazzi: “La salvaguardia della categoria è qualcosa di estremamente importante per la società ma anche per l’intera comunità di Santa Teresa di Riva. Non era facile perché la squadra è stata completamente rifondata dopo le ultime stagioni. Anche per me era il primo anno e quando devi costruire ripartendo da zero non è mai facile, ci sono sempre dei rischi. Inoltre bisogna tenere conto anche del contesto tecnico in cui la squadra ha giocato, vale a dire un campionato di Eccellenza molto competitivo in cui si sono viste qualità e organizzazione anche nelle squadre di bassa classifica. Domenica scorsa abbiamo vinto 3-0 in casa della Virtus Ispica già retrocessa, però è stata una partita combattuta, in cui i tre punti ce li siamo dovuti sudare”. 

Il tecnico, però, non nasconde che ci sia anche un bicchiere mezzo pieno: “Non sono del tutto soddisfatto per certe situazioni che ci sono costate dei punti pesanti che magari ci avrebbero permesso di fare un campionato diverso già quest’anno. Contro le big ci siamo tolti qualche soddisfazione, abbiamo battuto Igea e Siracusa, abbiamo vinto a Modica salvo poi perdere punti contro squadre sulla carta più alla nostra portata come Palazzolo o Acicatena. In questo caso non ho problemi a fare mea culpa: per mentalità ho sempre cercato di far capire ai miei ragazzi che si deve giocare con la stessa cattiveria sia contro la prima in classifica che contro l’ultima, evidentemente non sono riuscito a fare recepire il messaggio alla squadra e in alcune occasioni abbiamo sbagliato l’approccio alla gara”. 

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Travaglio a segno nel finale contro l Ispica (foto Giuseppe Zanghì)

In fase di bilancio, Ferraro si rammarica per qualche ingenuità e anche per un infortunio che ha pesato oltremodo: “In altre situazioni invece a metterci lo zampino è stata la malasorte, penso alle partite con Leonzio e RoccAcquedolcese, in cui abbiamo subito gol alla prima occasione creata dagli avversari oppure al fatto che non abbiamo avuto Alegria per quasi tutta la stagione a causa di un grave infortunio. Stiamo parlando del nostro unico attaccante di ruolo e quindi è normale che la squadra in qualche caso abbia peccato di cattiveria negli ultimi sedici metri. Quasi tutte le nostre partite sono state vinte o perse con il minimo scarto, quindi è normale che gli episodi abbiano fatto la differenza”. 

Sul suo futuro Ferraro aggiunge: “Per ora non ci penso, domenica abbiamo questo importante derby con il Città di Taormina per chiudere in bellezza davanti al nostro pubblico e poi l’ultima giornata di campionato. Penso soltanto a preparare al meglio le ultime due partite, dopo di che ci sarà un confronto con la società e valuteremo il da farsi. Per ovvi motivi la Jonica per me non è una società come le altre, ma non devo essere io a giudicare il mio lavoro”. 

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