Il test match con la Virtus Messina per migliorare la condizione sfruttando la pausa forzata. Il difensore Michele Ferrara è stato schierato nell’allenamento congiunto de L’Ambiente Stadium al centro della retroguardia insieme a Manetta: “Durante il ritiro non è stato facile portare avanti un percorso tra chi andava e veniva e le varie scelte da fare. Personalmente ho avuto un intoppo a livello fisico di venti giorni, ma ora sono rientrato e cerco di dare una mano alla squadra” ha commentato l’ex di Catania e Monopoli, che si è messo alle spalle l’infortunio che lo aveva frenato in pre-campionato.
Dopo il rinvio della sfida contro la Casertana i riflettori sono già puntati alla trasferta di Taranto del 18 settembre, ma le condizioni dello stadio “Iacovone”, al momento inagibile a causa degli incendi, pongono un serio interrogativo: “Spero non venga rinviata pure la partita di Taranto, ci sarebbero ancor più gare infrasettimanali che comporterebbero uno sforzo fisico prolungato in alcune settimane con un maggior numero di partite da giocare. Siamo pronti e speriamo di giocare, campo permettendo”.
Ferrara, mettendo a tacere le voci estive, ha appena rinnovato il contratto fino al 2025 con il club giallorosso: “Mi trovo bene a Messina, con il presidente abbiamo trovato l’accordo per prolungare il contratto. Sono felice di continuare qui e di dare una mano alla squadra”.
Con l’allenatore Giacomo Modica si è subito creato un grande rapporto: “Ci stiamo abituando a quello che vuole il mister, un tecnico molto offensivo che ha dei concetti giustissimi: più stai alto, prima la recuperi e prima fai gol. Cerchiamo di mettere in pratica tutto quello che ci chiede”.
Al debutto è arrivato un punto importante, strappato a Cerignola con le unghie e con i denti grazie alla magia di Firenze al 92′: “Siamo una squadra che non molla mai e che combatte su tutti i palloni. Il pareggio lo abbiamo cercato, voluto e trovato. Il gruppo è formato da bravi ragazzi che si mettono a disposizione e che ascoltano i più grandi che hanno esperienza, così si può solamente fare bene”.
E dietro, a guidare la difesa, c’è il leader Fumagalli, numero uno con esperienza da vendere: “Lui è la nostra spina dorsale. Ci chiama, ci aiuta, talvolta ci rompe le scatole, ma ci dà una grande mano: quando uno dei quattro difensori abbassa un poco la concentrazione là dietro c’è lui che richiama tutti”.