“Gli allenamenti possono ripartire a condizione che l’ufficio sport presso la presidenza del consiglio, sentito il Comitato tecnico scientifico, dia le linee guida per riprendere l’attività. Se queste non arrivano nessuno può riaprire”. Il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, – al telefono con l’Ansa – chiarisce così che da lunedì 4 maggio nessuno, nemmeno i grandi atleti azzurri, al momento può tornare ad allenarsi.
“Lo dice chiaramente la lettera G, articolo 1 comma 1 del Dpcm – spiega Barelli -. Non riguarda i nuotatori, ma tutti gli atleti degli sport individuali che potevano riprendere ad allenarsi: se non arriva questa autorizzazione non possiamo riprendere, saremmo fuori legge. “Tutta l’Italia tiene le piscine chiuse perché i gestori sono alla canna del gas e non aprono per pochi atleti”, sottolinea ancora il numero uno del nuoto italiano.
La Federazione comunque si è rimboccata le maniche e nonostante la situazione generale aprirebbe i due-tre centri federali, Milano, Roma e Verona. Ma servono queste linee guida: anche l’Acquacetosa del Coni non può aprire da lunedì se non arriva questa autorizzazione che contiene le prescrizioni che dicono a quali condizioni si può tornare ad allenarsi. “Noi abbiamo mandato già una settimana fa le nostre indicazioni sulla ripresa e sono anche molto rigide: le linee guida o sono erogate da loro o accettano direttamente le nostre, ma qualcosa dobbiamo avere. Se non arriva nulla non si può aprire perché saremmo fuori legge. Anche al ministero stanno aspettando queste prescrizioni. E c’è anche da dire che quando arriveranno, se dovessero essere complicate, servirà tempo per studiarle”, conclude Barelli.