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Favo: “Giampà ha creduto in noi, salvezza possibile. Che esperienza a Taipei”

Il 24enne centrocampista napoletano Vittorio Favo è un elemento inamovibile nell’undici del Sant’Agata, avendo saltato fin qui appena una gara, con il Roccella, ed essendo sempre partito titolare: “Ci siamo preparati bene per Messina. Il mister pretende il massimo e ci fa lavorare tanto. Sarà dura salvarsi direttamente per via dei tanti scontri diretti da affrontare ma se continueremo a giocare per come stiamo facendo abbiamo ottime possibilità di farcela. Sarà una gara molto difficile ma queste partite per Giampà sono dei “bonus”, che darebbero punti alla vigilia non preventivati come i tre colti con l’Acireale. L’Fc avrà più pressione addosso perché deve vincere, sarà una gara stimolante in uno stadio molto bello in cui giocheremo a viso aperto”. 

Cicirello
Cicirello è il capitano del Sant’Agata. Per lui già dieci reti

Il nuovo staff tecnico è riuscito a risollevare un gruppo, arrivato al settimo risultato utile consecutivo, dopo un inizio di stagione molto delicato: “C’è un grande feeling tra me, il mister e lo staff, che ci ha dato grande tranquillità nonostante il momento molto difficile, perché al suo arrivo abbiamo perso due gare, tra cui il 6-1 interno contro il Dattilo. Poteva decidere di cambiare tutta la squadra, invece ci ha dato fiducia. Il centrocampo a due si sposa al meglio con le mie caratteristiche perché già lo facevo col Matelica“. 

Ai microfoni di “Eventi Press”, Favo ha ammesso che il trasferimento estivo dalle Marche in Sicilia non è stato semplice: “Inizialmente non volevo allontanarmi da Ancona, perché mi mancavano alcuni esami per la laurea. Poi il direttore Meli e il tecnico Ferrara mi hanno convinto con la loro serietà. Mio padre ha giocato sette anni in Sicilia tra Palermo e Catania e questo mi ha dato la spinta giusta. Mio padre ha inciso su questa scelta, mi porta a ragionare ma mi lascia sempre libero. Poi qui è estate tutto l’anno e con la ripresa dei risultati adesso mi sto godendo l’ambiente e tante belle persone”. 

Giofrè
Favo in pressione su Giofrè (foto Giovanni Chillemi)

Nella D dell’obbligo degli under non è semplice trovare spazio. Favo ricollega proprio a un’esperienza giovanile il momento più bello della sua carriera: “Magari si forzano dei giovani che alle volte non sono pronti e in categorie superiori magari non trovano spazio ragazzi che farebbero veramente bene. Si preferisce sempre il risultato alla loro valorizzazione: è una contraddizione. Nel 2017 all’Universiade a Taipei ho vissuto l’esperienza più bella: giochi molte partite in pochi giorni e ti ritrovi in un vero e proprio villaggio olimpico con ragazzi di altri paesi. Ho avuto la fortuna di andare in rete con Russia e Brasile e quell’esperienza mi è servita tanto perché ero in un momento difficile della carriera”.

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