Gabriele Gravina e Roberto Fanelli
Alla conferenza stampa congiunta con Lega Pro e Sportradar, ospitata dalla sede romana della Figc, era presente anche Roberto Fanelli, direttore per i giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nel suo intervento ha commentato le reiterate indiscrezioni stampa filtrate sulle posizioni di alcuni club professionistici, come il Messina, da un anno ormai nell’occhio del ciclone per via dell’inchiesta di Procura e Guardia di Finanza cittadine e delle denunce di Federbet.
Fanelli ha invocato cautela: “I Monopoli di Stato segnalano, proprio come Sportradar, se su determinati eventi sussistono o meno flussi anomali di scommesse. Queste informazioni però le teniamo riservate. Non è matematico infatti che vi siano effettivamente delle irregolarità. La verifica spetta alle autorità competenti, sportive e penali”.
Il fenomeno del match-fixing è in preoccupante ascesa e quindi i tre soggetti promotori hanno siglato un’intesa più stringente: “Il protocollo impone uno scambio di informazioni tra Lega Pro, Sportradar e Monopoli di Stato. Può essere infatti anche la Lega a segnalare preventivamente delle partite che ritenga debbano essere monitorate con grande attenzione”.
L’aspetto più probante è legato però alle analisi che è necessario effettuare all’estero: “Noi vigiliamo sulle scommesse legali, mentre Sportradar scandaglia anche le reti illegali, sui quali vengono compiute la gran parte delle frodi. Anche nel caso di “Dirty Soccer” (inchiesta che portò alla retrocessione della Vigor Lamezia e alla riammissione del Messina in Lega Pro, ndc) quasi tutte le giocate si erano concentrate sul mercato illegale asiatico. Nelle intercettazioni agli atti dell’inchiesta i soggetti coinvolti si raccomandavano di non scommettere nei centri Snai o comunque di suddividere le giocate, a conferma che si cercano di evitare i canali ufficiali. Bisogna dare quindi un respiro internazionale alle indagini”.
Un punto che è stato ribadito anche da Marcello Presilla di Sportradar: “Monitoriamo soprattutto i mercati asiatici e combiniamo le informazioni con l’Adm, che agisce invece sui mercati nazionali. Dobbiamo raccoglierle ma non dare giudizi su partite truccate o meno: saranno gli organi competenti a verificarlo sportivamente e penalmente. Altrimenti si solleva un polverone prima e poi si sgonfia tutto nelle aule di tribunale”.
Proprio Sportradar ha denunciato il clamoroso caso dello Skënderbeu: “I campioni di Albania sono stati estromessi dalla Champions League 2016-2017 in seguito alle nostre segnalazioni. Non ne avevamo parlato prima, è stata la Uefa ad annunciarlo. Il Tas di Losanna ha paragonato i nostri report al passaporto biologico utilizzato per il contrasto al doping”.
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