Una delle maglie più prestigiose del ciclismo torna sulle spalle di un italiano a tre anni di distanza. Fabio Aru succede a Vincenzo Nibali. Il sardo ha conquistato il simbolo del primato del Tour de France al termine della dodicesima tappa, vinta dal francese Romain Bardet, con il portacolori dell’Astana terzo a 2” dal vincitore. Il campione italiano ha scalzato dalla vetta della classifica generale il britannico Chris Froome, giunto al traguardo con un ritardo di 22”.
Nibali – attualmente in ritiro a Passo San Pellegrino per preparare il finale di stagione – ha nell’ex compagno di squadra un degno erede. Nel 2014 lo “squalo dello Stretto” seppe infiammare i cuori grazie a prestazioni importanti, dominando quella edizione del Tour de France, conquistando la maglia gialla alla decima tappa, con arrivo a La Planche des Belles Filles e difendendola sino al podio finale di Parigi. Quello fu per Nibali il momento più alto della carriera: infatti, oltre al successo nella decima tappa ne seguirono altri due, entrambi di spessore assoluto, sugli arrivi trionfali di Chamrousse e Hautacam. Alla fine il corridore messinese vinse nettamente, precedendo i francesi Jean Christophe Peraud e Thibaut Pinot, distanziati rispettivamente di 7’37” e 8’15”.
Molte le analogie. Aru – così come Nibali in quel 2014 – veste la maglia tricolore di campione italiano. Aru – così come Nibali in quel 2014 – ha vinto la sua prima tappa al Tour de France a La Planche des Belles Filles. Aru – così come Nibali in quel 2014 – corre con la formazione kazaka della Astana. Aru – così come Nibali in quel 2014 – ha come direttore sportivo Giuseppe Martinelli. Insomma, i presupposti ci sono tutti. Aru può davvero diventare l’ottavo ciclista italiano a vincere il Tour de France… anche la cabala gli è favorevole.