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Epic: in scena i Pupi, i giovani che lasciano il Sud, i migranti e la gravità

Prosegue il cartellone del progetto EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile), organizzato da Mana Chuma Teatro in partenariato con Rete LatitudiniTeatro dei 3 Mestieri, allo scopo di promuovere a Messina spettacoli dal vivo nelle aree urbane periferiche. Questa iniziativa, che si protrarrà fino a tutto il mese di dicembre, è sostenuta con il contributo del Comune di Messina e dai fondi FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) del Ministero della Cultura.

Teatro
Lo spettacolo “Passi sulla mia testa”

Venerdì 14 ottobre alle ore 19.30 spazio al concerto-spettacolo Methuselah (Co – produzione Fondazione Horcynus Orca – Mana Chuma Teatro), in programma alla Sala Consolo del Parco Horcynus Orca. Protagonisti Gabin e Paul Dabirè, Luigi Polimeni, Giacomo Farina e Massimo Barilla: quattro musicisti e un poeta che, partendo dalla storia dell’albero più antico del pianeta, vanno alla ricerca delle radici che accomunano tutti gli esseri umani.

Protagonista anche il Teatro dei Pupi con la compagnia Thalìa di Paternò, che andrà in scena il 15 e il 16 ottobre con i tre capitoli dedicati alla Storia d’amore di Bradamante e Ruggiero di Antonino e Giuseppe Viola. Sabato 15 ottobre alle ore 17.30 è in programma nella Sala Consolo del Parco Horcynus Orca il primo capitolo “L’Agricane”. Domenica 16 ottobre andranno in scena il secondo e il terzo capitolo di questa appassionante storia d’amore: alle ore 11.00 è in programma “L’Assedio di Parigi”, mentre alle ore 17.30 si svolgerà il capitolo conclusivo “La Pazzia di Orlando”. Entrambi gli spettacoli sono in programma nella sala Consolo del Parco Horcynus.

Teatro
Una scena di “C’est pas grave” (foto Alessandro Spedito)

Il Teatro dei 3 Mestieri sabato 15 ottobre alle ore 21.00 ospiterà lo spettacolo “Passi sulla mia testa” (Produzione Teatro del Carro) di Fabio Butera, diretto da Luca Michienzi e dallo stesso Butera. Protagonista l’attore Francesco Gallelli. “Passi sulla mia testa” è la storia di bruciante attualità di un gruppo di anarchici calabresi nella Chicago di inizio ‘900. Sulla scena, come in una sorta di “Giano bifronte”, si accavallano il tema della generazione che abbandona oggi la Calabria, con premesse simili a quelle dei protagonisti della storia, e il tema dei migranti che, arrivando sulle nostre coste, si scontrano con un clima simile a quello che trovarono all’arrivo in America i nostri nonni.

Martedì 18 ottobre alle ore 18.30, la suggestiva cornice dell’Anfiteatro di Forte Petrazza ospiterà lo spettacolo di danza “C’est pas grave” (Produzione Cie MF | Maxime & Francesco. Co-produzione Oriente Occidente Dance Festival, Gdansk Dance Festival). Regia, coreografia e interpretazione di Francesco Colaleo e Maxime Freixas. C’est pas grave (dal francese, non è grave), è un duetto di danza contemporanea e teatro fisico, che approfondisce le diverse accezioni del termine gravità: dai campi gravitazionali della fisica, che spingono a disegnare lo spazio performativo con un centro verso cui le forze tendono, alla condizione umana-psicologica di gravità, da vincere attraverso una scrittura simbolica-coreografica che verte allo humor e a toni “leggeri”.  Lo spettacolo è stato pensato come un sistema interattivo: il pubblico è invitato a costruire aeroplanini di carta, poi a lanciarli in scena a discrezione nello spazio “gravitazionale” dei performer, infrangendo lecitamente lo spazio intimo della visione.

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