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Messina

Elezioni, 9 volti nuovi e 2 sindaci riconfermati. Prova di forza per Ingrillì ed Aquino

Anche il territorio messinese è stato coinvolto, domenica 5 giugno, nella tornata di elezioni amministrative, indette in undici dei 108 comuni dell’ormai ex provincia regionale. Tutti i centri chiamati al voto avevano un numero di abitanti inferiore alla soglia dei 15.000, da quest’anno necessaria perché fosse previsto un eventuale ballottaggio. E così, durante la notte tra domenica e lunedì, è stato completato lo spoglio che ha portato al rinnovo dei consigli comunali, all’elezione di nove nuovi sindaci ed alla riconferma, per un secondo mandato, di due primi cittadini. L’affluenza ha subito un lieve calo in tutti i comuni, assestandosi su un totale del 69,84%, pari a 35.793 dei 51.250 aventi diritto.
Neo sindaco Ingrillì  ed uscente Sindoni
Un felice Franco Ingrillì festeggia la vittoria insieme ad Enzo Sindoni, sindaco uscente

Le partite più importanti erano di certo quelle giocate a Capo d’Orlando e Patti, per la prima volta chiamate ad eleggere il sindaco in un turno unico. Nella città paladina, Franco Ingrillì è stato eletto con un ampio margine sull’unico avversario, l’avvocato Salvatore Librizzi, staccato di oltre 1200 voti. Ingrillì, imprenditore agrumicolo che aveva già ricoperto le cariche di presidente del consiglio comunale ed assessore, ha riportato il 57,3% dei consensi, pari a 4.887 voti. L’ex consigliere provinciale Librizzi, invece, ha totalizzato 3.643 preferenze, ovvero il 42,7%. Il neo sindaco subentra a Enzo Sindoni, che ha chiuso il suo quarto mandato a Palazzo Europa, secondo consecutivo. La squadra di Ingrillì si proponeva in continuità proprio con il presidente della Betaland Capo d’Orlando, inglobando nelle cinque liste vari protagonisti dell’ultima sindacatura Sindoni. Quanto al consiglio, tre delle quattro liste di Librizzi hanno guadagnato sei seggi in totale, mentre gli altri dieci toccano alla maggioranza.

Autentico plebiscito per Mauro Aquino
Autentico plebiscito per Mauro Aquino

A Patti, le urne hanno consegnato un immenso successo al sindaco Mauro Aquino. Il giovane avvocato si è riconfermato alla guida del comune, nel giorno del ritorno del Patti Basket in serie B, in una consultazione anomala per numero di candidati. Ben 6 erano i suoi antagonisti, ma fin dai primi istanti dello spoglio è stato chiaro come l’affermazione del sindaco uscente non ammettesse repliche. A lui sono toccati 3.441 voti, pari al 43,46%. Oltre mille schede dietro si è fermato Gianluca Bonsignore, che ha guadagnato 2390 preferenze da unico candidato quotato per sfidare Aquino. Tra le fila del secondo classificato, espressione della corrente forzista facente capo a Francantonio Genovese, oltre che del PD cittadino e di altre liste civiche, c’era anche il vice presidente dell’ACR Messina, Pietro Gugliotta, candidato al consiglio comunale. I due outsider, Alessio Papa e Nicola Calabria, non hanno superato il 10%, raccogliendo rispettivamente 733 e 634 consensi. Discreta la prova del candidato del Movimento 5 Stelle, Domenico Miragliotta, che si è classificato quinto con 450 voti, pari al 5,68%. Infine tonfo per l’ing. Antonino Lena, ex vicesindaco, che ha raccolto 222 voti, mancando di poco il 3% e per Maria Teresa Calabrese, che con 48 voti supera di poco il mezzo punto percentuale. Con i fortissimi favori del pronostico, Aquino è riuscito nel vincere la vera battaglia di queste elezioni: quella legata al consiglio comunale. Le quattro liste in suo appoggio hanno infatti sfondato il muro del 40%, aggiudicandosi di diritto dieci seggi su sedici. Sugli scranni dell’opposizione siederanno invece cinque consiglieri eletti nelle liste a supporto di Gianluca Bonsigliore ed un rappresentante di Anima Pattese, lista collegata a Nicola Calabria. Se Aquino sorride e continua a governare, stavolta forte della maggioranza in consiglio, è assoluta la sconfitta della frammentazione e di tutti gli altri schieramenti, risultati inconsistenti e penalizzati da un’alta percentuale di voto disgiunto a favore del primo cittadino.

Il primo sindaco in ordine di tempo è invece stato eletto con qualche ora di anticipo sugli altri colleghi. Si tratta del dott. Nino Baglio, unico a correre nelle elezioni di Galati Mamertino. Il medico, dopo l’esclusione di una lista avversaria e della consegna fuori tempo massimo di un’altra candidatura, aveva un solo nemico: il quorum del 50%+1, necessario per evitare il commissariamento del municipio. Alle 18:30 Baglio ed i dieci candidati al consiglio comunale, tutti eletti, hanno festeggiato la vittoria e lo spoglio è risultato una mera formalità.

Gara molto accesa era inoltre quella di Sant’Angelo di Brolo, accompagnata da toni parecchio alti che non hanno giovato all’affluenza, inferiore di cinque punti rispetto alle ultime amministrative. Franco Cortolillo, sindaco del centro nebroideo negli anni ’90, è tornato a vestire la fascia tricolore, dopo le due sindacature di Basilio Caruso, che non ha nemmeno preso parte al passaggio di consegne. Il neo-sindaco ha superato Tindaro Germanelli, espressione dell’amministrazione uscente e sconfitto per 1001 a 968. In consiglio Cortolillo ha conquistato la maggioranza per soli due voti di scarto tra una lista e l’altra. E’ quindi probabile che il gruppo di Germanelli faccia ricorso e punti a ribaltare il risultato almeno quanto all’organo di controllo.

A Ficarra, ha vinto la continuità, con Gaetano Artale che batte Giuseppe Franchina e subentra  a Basilio Ridolfo, eletto consigliere comunale con grande successo. A Falcone cambia invece la coalizione alla guida del comune, con Carmelo Paratore, ex capogruppo di minoranza, che supera Francesco Salpietro ed è il nuovo sindaco. Volti nuovi, ancora, anche a Rodì Milici, San Marco D’Alunzio e Torregrotta. I nuovi sindaci sono rispettivamente Eugenio Aliberti, vittorioso su Benedetto Munafò, Dino Castrovinci, che ha prevalso su Filippo Miracula ed infine Corrado Ximone, che con poco più di mille voti di scarto ha abbondantemente superato Antonella Pavasili (2287-1285 il risultato finale).

A Caronia, invece, la corsa è stata a quattro candidati. Nino D’Onofrio l’ha spuntata per subentrare all’uscente Calogero Beringheli, che non si era ripresentato al giudizio degli elettori nonostante fosse ancora al primo mandato. Infine, ad Antillo, Davide Paratore è stato riconfermato primo cittadino ai danni di Antonio di Ciuccio, ex sindaco del più piccolo comune della provincia con le sue 937 anime.

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