La prima uscita ufficiale per Yvan Inzoudine è nella sala stampa del “Giovanni Celeste”. A presentarlo, dopo l’acquisto formalizzato dopo un iter burocratico di quasi due mesi, è il direttore sportivo Francesco Lamazza: “È un terzino sinistro, adattabile anche da interno di centrocampo. Arriva tramite una vecchia conoscenza del calcio messinese, il grande Totò Schillaci, che si è sentito con il mister e ci ha parlato di lui. Lo aveva ben impressionato. Arriva dalla Francia, è un giocatore che ha grande qualità. Un bel piede e un grande passo, come piace a mister Modica, che così come avviene sulla corsia destra avrà un giocatore con queste caratteristiche anche sulla sinistra”.
Il Messina dovrà continuare a schierare, come da regolamento, un ’97, due ’98 e un ’99 nell’undici titolare. “Purtroppo è un 1996, e quindi rientra tra gli over. Per farlo giocare dovremo spostare delle pedine. Il suo transfer alla fine è arrivato in otto giorni lavorativi, ma servivano prima altri giovani per coprire i ruoli ancora scoperti. Anche per questo abbiamo rinfoltito il reparto under. A mio avviso un conto sarebbe imporre under cresciuti nel tuo settore giovanile, ed è ad esempio il caso di Meo e Lia, un altro imporne quattro di tre differenti età senza riferimenti all’eventuale squadra di origine. Purtroppo si deve andare a pescare spesso in altre società”.
Una riflessione più ampia, che secondo Lamazza investe anche la competitività della serie D: “Speriamo che i nuovi vertici della Federcalcio, quando saranno eletti, possano mettere un po’ di ordine e che cambi qualcosa. Chiaramente la qualità si è ridotta, con tanti over di qualità costretti alla panchina o alla tribuna. Gli under che devono giocare per un obbligo regolamentare peraltro nelle grandi piazze, se non reggono mentalmente, si bruciano in fretta”.
Inzoudine è di poche parole. Si esprime in francese, con l’aiuto di un traduttore: “Mi ispiro ad Alaba, il fuoriclasse del Bayern Monaco. Posso sia difendere che offendere, sono un giocatore moderno. La mia famiglia è originaria del Madagascar, ma vive a Parigi. Qui mi piace anche perché ci sono molti migranti che arrivano dal nord dell’Africa, quelli ospitati in Francia provengono invece soprattutto dall’Est dell’Europa”.