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Messina

Ecco come i magistrati hanno interpretato il linguaggio “cifrato” degli intercettati

La “Gazzetta del Sud” ha pubblicato le intercettazioni relative all’inchiesta che la Procura di Catania ha avviato sulla presunta combine relativa al match tra ACR Messina ed Ischia. Come già avvenuto in occasione delle conversazioni relative ai dirigenti del Catania, i protagonisti hanno utilizzato un linguaggio “criptato”, che i magistrati hanno poi spiegato nel dispositivo.

Come emerge dal fascicolo inviato al giudice per le indagini preliminari, risultano indagati e destinatari di avvisi di garanzia il presidente Pietro Lo Monaco, il Dg Alessandro Failla e il Ds Fabrizio Ferrigno, per avere, “in concorso tra di loro”, assieme a Gianluca Impellizzeri, socio maggioritario della “Betpro Sicilia srl”, una agenzia di scommesse, ed ex calciatore del Modica, «offerto o promesso denaro o altra utilità o vantaggio ad alcuni calciatori del Messina e dell’Ischia, allo stato non identificati, al fine di raggiungere il risultato prestabilito di 1-1, diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione sportiva, in modo da poter realizzare l’ingiusto profitto derivante dal provento delle scommesse sull’incontro di calcio del campionato di Lega Pro, girone C, Messina-Ischia Isola Verde, disputatosi in data 18.04.2015 e terminato poi effettivamente con il risultato di 1-1. Con l’aggravante di essere il risultato della competizione influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitati. In Messina ed altre località italiane in epoca antecedente e prossima al 18 aprile». Questo ciò che viene riportato a pagina 267 della tesi accusatoria sostenuta degli inquirenti.

Grande rilievo è dato ovviamente all’intercettazione tra Impellizzeri, nella cui abitazione romana sono stati rinvenuti 100.000 euro ritenuti provento di scommesse rivelatesi vincenti, ed il Ds Ferrigno: «In data 18 aprile 2015, con inizio alle ore 14:30, si svolgeva l’incontro di calcio Messina-Ischia Isola Verde conclusosi con il risultato di 1 a 1. Tale risultato era il frutto di una combine come emergerà dagli elementi sottoindicati. L’attività di intercettazione telefonica disposta sull’utenza in uso a Gianluca IMPELLIZZERI metteva in luce, infatti, come quest’ultimo, la sera del 17 aprile 2015, era in trepidante attesa di una “BOMBA PAZZESCA”. Pervenutagli, tramite messaggio su altra utenza telefonica o, più probabilmente, via web, la conferma di quanto stava aspettando, l’IMPELLIZZERI iniziava freneticamente a contattare telefonicamente, condividendo la notizia, o ad incontrare di persona, una serie di soggetti appartenenti alla sua rete ai quali consegnava materialmente il denaro da investire. La “BOMBA PAZZESCA” di cui l’IMPELLIZZERI rendeva partecipi i suoi conoscenti era data dall’indicazione di scommettere, con riferimento alla partita MESSINA-ISCHIA, sul 2 nel primo tempo (vantaggio temporaneo dell’Ischia) e sul pareggio (X) quale risultato finale».

Nell’approssimarsi dell’incontro, Lo Monaco, Failla e Ferrigno avrebbero discusso «di un giocatore” che avrebbe fatto prima “quattro” e poi l’indomani “uno” per un totale di “cinque assist”. Tali conversazioni appaiono all’evidenza contraddittorie, criptiche e prive di significato e di senso logico se inserite nel contesto calcistico secondo una mera interpretazione letterale per i seguenti motivi: – in quel periodo il calciomercato era chiuso e pertanto non vi era alcun giocatore da visionare in vista di un acquisto immediato; – LO MONACO a giugno lascerà la compagine societaria del Messina e dunque non aveva alcun interesse all’acquisto di alcun calciatore. Inoltre, in nessun’altra occasione nel corso di tutto il servizio intercettativo a suo carico, sviluppatosi dal 26 marzo all’11 maggio 2015, LO MONACO aveva mai parlato di calciatori da ingaggiare per il futuro; – non è possibile che un calciatore che avrebbe giocato il giorno successivo avesse già fatto un assist; – non è possibile che una partita che si doveva ancora disputare fosse già stata “registrata”; – il fantomatico giocatore prima appariva “senza procuratore” e poi possedeva un “procuratore” che era “inaffidabile”; – il presunto giocatore, che il giorno prima aveva fatto “quattro assist”, l’indomani “vedendo la partita”, non li aveva più fatti salvo poi, improvvisamente, un’ora prima dell’inizio dell’incontro Messina-Ischia, essersi “ripreso alla grande” ed “ha mantenuto le credenziali”; – LO MONACO starebbe valutando questo giocatore da acquistare ma, inspiegabilmente ed illogicamente, tira in ballo “l’altra squadra” che “è risultata fasulla!”. Oltre a quanto sopra indicato, si evidenzia che LO MONACO, prima della partita in questione, diceva al figlio di non andare allo stadio e, dopo l’incontro, gli chiedeva, sintomaticamente e stranamente, il risultato finale del primo tempo specificando infine che, ai fini della classifica, arrivare quart’ultimi o quint’ultimi era la medesima cosa. Conseguentemente, gli elementi enucleati sono dimostrativi di un’attività delinquenziale da parte dei vertici del Messina volta ad alterare il naturale esito dell’incontro con l’Ischia al fine di ricavare l’ingiusto profitto derivante dal provento delle scommesse sportive effettuate da parte di IMPELLIZZERI»..

«L’IMPELLIZZERI, come si rilevava infatti dalle ultime tre conversazioni che seguono, vantava una pregressa conoscenza col direttore sportivo FERRIGNO. Quest’ultimo, in particolare, in data 28 aprile 2015, contattava IMPELLIZZERI da una cabina telefonica e, cripticamente ma significativamente, gli dava appuntamento al “primo posto” scartando “il secondo posto”».

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