Uno dei nove volti nuovi in casa Fc Messina è Mike Kenny Ebui, attaccante di origine camerunense che è andato a segno in tutti e quattro i test estivi disputati tra Sicilia e Lazio: “Sono abbastanza contento delle mie prestazioni, anche se sono soltanto amichevoli. Cerco di seguire sempre le indicazioni del mister e spero di proseguire così”.
Classe 1999, trova in un gruppo una decina di stranieri: “Io sono nato in Italia, quindi in termini di ambientamento non ho incontrato particolari problemi. Mi sto adattando velocemente e spero che arriveremo nelle migliori condizioni all’esordio di fine settembre”.
Alle affermazioni con formazioni di categoria inferiore ha fatto da contraltare il 2-2 subito in rimonta contro il Latina, che ha chiuso al sesto posto l’ultimo torneo di D nel girone vinto dalla Turris: “È stata una bella amichevole, il livello più alto nel nostro precampionato. È stato più difficile affrontarli ma sono felice per la prestazione del gruppo oltre che per quella personale. Sul gol ci ho creduto e mi sono fatto trovare pronto. La stanchezza e le gambe pesanti hanno inciso sul pareggio finale ma anche i tanti giovani schierati nella ripresa hanno fatto bene”.
Ebui arriva a Messina con un bagaglio di esperienza maturato nei vivai di Brescia, Chievo e Inter: “È stato bello giocare in grandi settori giovanili ma tutto questo rappresenta il passato, mentre adesso penso principalmente al futuro e al Fc Messina. Cerco sempre di farmi trovare pronto. In ogni allenamento do il massimo e spero di essere ripagato giocando la domenica”.
Le prime esperienze in prima squadra invece sono arrivate in Germania e in Lussemburgo, mentre con il Bra, in Piemonte, il lockdown non gli ha consentito di scendere in campo: “Sono state due esperienze importanti quelle all’estero che mi hanno fatto crescere molto ma sento che il calcio italiano è più adatto a me e mi farà crescere molto come calciatore”.
Ebui ha dimostrato di possedere importanti doti fisiche: “Mi piace attaccare molto la profondità e usare molto la mia velocità, ma so giocare anche con la palla a terra. Tutti i compagni e soprattutto la vecchia guardia mi stanno aiutando: cerco di prendere consigli un po’ da tutti per crescere”.
Il passaggio dal girone A al concentramento più meridionale rappresenta un grande salto, geografico e in termini di sostanza: “Il calcio del Sud è molto fisico, duro e si gioca di furbizia, ma i miei compagni mi hanno informato a dovere di come sarà il campionato. Tutta la nostra rosa è importante e composta da giocatori di livello. Vogliamo fare bene e anche gli under sono bravi. Credo che tutti troveranno il giusto spazio durante la stagione”.
