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Reggio Calabria a viso scoperto. D’Arrigo: “Siamo in testa, vogliamo rimanerci per chiudere un ciclo”

Con un 2015 ancora più radioso dell’anno appena concluso la Vis Reggio Calabria sta infrangendo nuovi record e si sta ponendo alla ribalta come compagine tra le più serie accreditate al salto di categoria. In un campionato di serie C Nazionale che in testa propone sfide caratterizzate dall’elevato tasso tecnico, nessuno può offuscare i meriti del sodalizio del direttore generale Luigi Di Bernardo, in testa alla graduatoria praticamente dalla prima palla a due della stagione con quindici successi a fronte di solo tre sconfitte. L’imbattibilità casalinga condivisa con appena quattro formazioni nel panorama della serie C di tutta Italia (Scauri, San Severo, Torino, San Vendemiano, ndc), sei vittorie consecutive e la migliore difesa del torneo servono a chiarire l’idea del primato. Numeri indiscutibili sui quali poggia il lavoro ed il credo del tecnico di Nizza di Sicilia ma ormai reggino d’adozione Checco d’Arrigo, che sta forgiando un gruppo dalle elevate qualità tecniche e morali.
Radici radicate con tre promozioni in cinque anni a partire dal 2007 che però non hanno sottodimensionato le ambizioni dei bianco amaranto che, adesso col duro lavoro, sono pronti a scrivere la pagine più bella della storia societaria dopo esseresi sempre fermati alla semifinale playoff nella post season. E’ l’allenatore peloritano al suo quarto anno sulla panchina reggina a dividere egualmente i meriti, per una grande cavalcata, tra i suoi giocatori.

Il tecnico della Vis Reggio Calabria Checco D'Arrigo (foto Vaccari)
Il tecnico della Vis Reggio Calabria Checco D’Arrigo (foto Vaccari)

“Le uniche tre sconfitte (arrivate sui campi della Green, Costa d’Orlando e Patti, ndc) sono arrivate con un gruppo falcidiato dalle assenze. Solo da una settimana e mezzo stiamo lavorando al completo e i progressi in palestra si vedono. Palermo rappresenta il rammarico più grande, sconfitta di un punto senza il lungo Tramontana con ben tre volte l’occasione del tiro del sorpasso che però non è arrivato. Con la Costa d’Orlando nelle rotazioni mancava anche Yasakov e nel finale abbiamo pagato comprensibilmente la stanchezza mentre a Patti i meriti vanno alla squadra di casa ma credo che al ritorno possa essere una gara differente. Sottolineo infine l’imbattibilità interna (9-0 il dato), un cammino che rappresenta un bel vanto per noi”.

La forza della capolista, in condominio col Cefalù, sta nella coesione e nelle qulità di di un gruppo sul quale il tecnico ha avuto sin dai mesi di programmazione stiva ben pochi dubbi, essendo giocatori già in passato allenati da D’Arrigo con trascorsi significativi anche in categorie superiori.
“Ad eccezione dell’inglese Warwick posso dire di averli già allenati tutti in carriera nelle varie stagioni e non avevo bisogno di grandi presentazioni. Sapevo cosa potevano darmi durante l’anno e come utilizzarli per farli rendere al meglio. Abbiamo avuto qualche defezione dall’inizio, penso a Carnazza, vero collante tra difesa ed attacco che è andato via e gli innesti di Stracuzzi, che ha esordito a Patti e che sta recuperando la mancanza di condizione atletica e l’ultimo di Pietro Marzo, arrivato da una settimana e che puntella a dovere il nostro gruppo”.
La gioventù è un tratto caratterizzante in casa Vis Reggio, sia la dirigenza che lo staff tecnico infatti rispecchia una linea verde dal punto di vista anagrafico che fa ben sperare anche in vista del prossimo futuro.

Conciliabolo giocatori-staff tecnico
Un conciliabolo tra giocatori e staff tecnico

“La società si è ben strutturata nel tempo con le idee chiare di programmazione, mi sento assecondato nelle scelte e c’è la sana ambizione di guardare sempre avanti. A dicembre si è registrato l’ingresso di un nuovo socio mentre lo scorso anno si chiudeva il terzo anno di mia permanenza con l’obiettivo della promozione. Non ci siamo riusciti perché tante squadre hanno operato diversi investimenti importanti, anche nella proprietà delle strutture sportive, quindi adesso ci sentiamo pronti per salire, sarebbe la degna chiusura di un ciclo”.
L’ambiente che si è instaurato con la città è idialliaco, la gente considera la Vis non come semplice seconda squadra di Reggio Calabria bensì come autonoma realtà rispetto alla Viola pronta a far parlare di sé negli ambienti cestistici e crescere con piena convinzione. Checco D’Arrigo è molto chiaro al riguardo.
“Questa città è affamata di pallacanestro, la Viola sta facendo un bel basket e diverte la gente che ha accolto favorevolmente la riapertura del PalaCalfiore che è stato inondata di appassionanti nelle prime usicte (oltre 4000 tifosi e un dato medio di 3319 che pone la Viola tra le primissime squadre dell’intera serie A2, ndc). Anche noi abbiamo il nostro seguito di pubblico, la mia società non nasconde i progetti messi in piedi e relativi alla manutenzione e ristrutturazione del PalaBotteghelle che è stato rinnovato in toto. I quasi 500 spettatori di media che ci seguono credo che aumenteranno in vista del rush finale e delle sfide più sentite in chiave promozione”.

Pietro Marzo, ultimo innesto della Vis
Pietro Marzo, ultimo innesto della Vis

Obiettivo puntato su Cosenza, prossimo avversario e prima tappa di un percorso caratterizzato da sei esami che la Vis vuole superare a pieni voti così come fatto in tutto il campionato.
“Non ci sono gare facili in questo campionato, è un dato di fatto. Ho visto l’ultima gara di Capo d’Orlando e Cosenza ha fatto un’ottima figura rinviando la gara al supplementare. Anche noi contro l’Fp Sport abbiamo sudato per trenta minuti prima dell’ottimo approccio avuto nell’ultimo quarto. I silani giocano bene, sono in fiducia e siamo convinti che sarà una gara difficile come già successo all’andata. Di certo non ci distrarremo, siamo primi e vogliamo restarci fino in fondo”.
Chiusura sulla parentesi Coppa Italia, un obiettivo solo sfiorato dal team reggino perchè svanito in conseguenza della differenza canestri in favore di Cefalù. Il pensiero del coach siciliano.
“Rimane certamente un rammarico perché sarebbe stata una bella vetrina in primis per la società anche se prima di andare alle finali di Rimini avremmo dovuto superare lo scoglio dello spareggio con San Severo, avversario quotato. Ormai è andata, pensiamo invece a vincere il campionato, lo meriteremmo”.

L'auspicio dei tifosi della Vis
L’auspicio dei tifosi della Vis (foto Vaccari)

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