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È un dramma senza fine: altri 793 morti. Si potenziano le terapie intensive

Sono salite a 4.825 le vittime del coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a venerdì di 793 unità, di cui 546 nella sola Lombardia. È il maggior incremento dall’inizio dell’emergenza, ben oltre i 627 decessi registrati il giorno prima.

I casi totali di coronavirus sono balzati a 53.578, con un incremento record di 6.557 in un solo giorno, di cui la metà (3.251) in Lombardia. È quanto emerso dal bollettino della Protezione Civile letto dal capo delegazione Angelo Borrelli nel consueto punto stampa giornaliero.

Angelo Borrelli
Il capo delegazione della Protezione Civile Angelo Borrelli (foto Ansa)

I casi attualmente positivi sono 42.681, con una crescita rispetto a venerdì di ben 4.821. I guariti salgono a 6.072, con una crescita di 943 in un giorno, la seconda più consistente dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono in tutto 17.708, 1.688 in più in un giorno, mentre in terapia intensiva con l’ausilio dei respiratori vi sono ben 2.857 pazienti, con un incremento di 202 rispetto al passato. Di questi, 1.093 sono in Lombardia. In isolamento domiciliare infine ben 22.116 positivi, con una crescita di quasi 3mila unità.

Qualche segnale confortante riguarda almeno i temuti e numerosi rientri al Sud, 31mila soltanto in Sicilia. Lo sostiene il professore Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa scelto dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, per guidare la task force scientifica della Regione per l’emergenza coronavirus: “Abbiamo avuto qualche segnale, ad esempio qualche studente rientrato in Puglia dal nord Italia che ha contagiato i propri genitori, però non è una bomba. Da un punto di vista sanitario preoccupa di più la situazione negli ospedali che il rientro di 23mila persone”.

Domenico Arcuri
Il nuovo commissario delegato all’emergenza Domenico Arcuri (foto Ansa)

Anche Borrelli è tornato sulla gestione dell’emergenza nel Meridione: “Si sta facendo una corsa contro il tempo e si lavora senza sosta. Al momento i numeri al Sud sono fronteggiabili con quanto abbiamo messo in campo. Tutte le Regioni hanno avviato un programma di potenziamento delle strutture sanitarie, sulle terapie intensive si è passati da 5.400 posti letto ai circa 7.700 di oggi. Con il commissario Domenico Arcuri si sta lavorando insieme per potenziare le strutture. Ricordo che sono stati potenziati anche altri reparti come pneumatologia”.

Per potere estendere i posti letto occorrono però i respiratori. Rincuora l’annuncio del commissario per l’emergenza in Emilia-Romagna, Sergio Venturi: “Sono già in produzione 5mila ventilatori a doppio circuito per tutto il fabbisogno italiano”. Gli apparecchi, che permettono di ventilare due pazienti invece che uno, sono prodotti dalla Intersurgical di Mirandola e saranno omologati dalla Siare di Valsamoggia, nel bolognese.

Per fronteggiare la drammatica carenza di sanitari in Lombardia arrivano infine rinforzi dall’altro lato del globo. È stato organizzato con Alitalia il viaggio per far arrivare 52 medici cubani che arriveranno domenica e partiranno per la Lombardia per gestire l’ospedale da campo a Cremona.

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