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Betaland, è il momento chiave. Di Carlo: «Combattere con la giusta cattiveria»

La Betaland Capo d’Orlando è già in viaggio per raggiungere Brindisi e affrontare l’ultima trasferta in campionato della stagione regolare. Prima volta davanti i microfoni della stampa per Pawel Kikowski nella conferenza di presentazione della gara insieme, come di rito, a coach Gennaro Di Carlo. La guardia polacca ha raccontato le sue prime impressioni di Capo d’Orlando città e squadra e ha manifestato voglia di far bene nelle ultime due gare prima della post season. Stesse sensazioni e grande determinazione e carica da parte dell’allenatore Di Carlo che non ha mancato di sottolineare tutte le motivazioni che daranno al gruppo la spinta per dare tutto e voler superare anche stavolta le aspettative di tutti.

Betaland Capo d'Orlando - Sidigas Avellino
Pawel Kikowski al debutto con Avellino – Foto R. Fazio

Coach Gennaro Di Carlo: «Oggi siamo in piena lotta per raggiungere i playoff, dobbiamo guardare a questo traguardo in questo momento con grande determinazione e grande realismo e dobbiamo farlo con grande positività. Sicuramente a Brindisi sarà una partita tostissima, ma sarà una grande possibilità di testare la nostra consistenza e la nostra capacità di saper giocare sotto pressione in modo migliore di come abbiamo fatto nelle ultime uscite. Credo che, come nelle ultime partite, il treno della vittoria passerà per noi e dovremo essere bravi a salirci sopra quando siamo lì vicino. Possiamo prendere due punti importantissimi che potranno fare la differenza. Faremo in modo da dar loro filo da torcere.  Sarà importante leggere la gara e farsi trovare pronti perché avremo l’opportunità di portarci a casa i due punti. La capacità di essere pronti e concentrati per poterla pizzicare farà la differenza. Non è sicuramente la prima volta che affrontiamo squadre che fanno dell’atletismo una delle loro armi principali. Brindisi ha atletismo e tanto talento. Vorrei che domenica Brindisi si preoccupasse di noi, delle difficoltà che noi potremo creare a loro. È una sfida molto stimolante per me, poter sovvertire un pronostico così importante in questo momento specifico della stagione, mi dà adrenalina pazzesca. Vorrei trasferire ai ragazzi questo tipo di sensazione per poter affrontare questa partita con la voglia giusta. Bisogna usare la pressione nel modo giusto. Anche Brindisi sentirà un po’ la pressione, elementi che mi lasciano pensare che sarà una partita equilibrata. Noi oggi non siamo appagati per nulla. È corretto evidenziare quanto di buono fatto fino ad ora, sono state 14 vittorie meritate e ottenute con sacrifici, è un bel tesoretto. L’opportunità di giocarci i playoff è una tappa intermedia della nostra crescita. Se la inquadriamo così la nostra stagione ha un senso e ha ancora tanto da dire, e con un briciolo di presunzione dico che potremo essere la mina vagante di questa stagione. Siamo una realtà meridionale e, visto anche le dichiarazioni che ho letto oggi, sembra che ogni tanto a qualcuno dia fastidio che al meridione si possano fare cose buone. Se l’Orlandina conquistasse i playoff sconfesserebbe tante regole.  In questo finale di campionato dobbiamo tornare a combattere con tutta la nostra cattiveria sportiva per continuare a sognare in grande».

La Betaland prima della gara (foto Carobbi)

Pawel Kikowski: «Mi sento bene qui, questa squadra è una famiglia.  Capo d’Orlando è un bel posto per giocare a basket e vivere, ha qualcosa di speciale. Tutte le persone, all’interno della società ma anche all’esterno, mi hanno permesso di ambientarmi bene, sono contento di essere qui. Prima di Avellino il coach ha fatto un ottimo lavoro con me per darmi la possibilità di essere a mio agio in campo con la squadra nonostante non avessi avuto molto tempo. Adesso avendo avuto possibilità di allenarmi con la squadra più volte, ogni giorno  è sempre migliore di quello passato per me. Sono stato accolto in modo grandioso da tutti i ragazzi, anche per questo sono riuscito a fare una buona partita domenica. Spero di fare bene anche nelle ultime due partite. Adam Wojcik è una grande persona, è un grandissimo giocatore, è un “professore”, ho dei bei ricordi di lui come compagno di nazionale. È molto bello parlare con lui, ho parlato con lui quando eravamo in nazionale, ci siamo sentiti un attimo prima il giorno prima che io venissi qui, ma abbiamo parlato poco perché non ho avuto molto tempo, ho deciso il giorno prima e il giorno dopo ero già qui. Dobbiamo finire questa stagione e fare i playoff, poi potremo parlare della prossima stagione e considerare le eventuali offerte».

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