Ultime ore di attesa in vista di Messina–Catania. Anche grazie all’agevolazione prevista per i clienti dei supermercati partner del club (quasi 3mila biglietti prenotati in cambio di un carrello di spesa) si va verso il “tutto esaurito”, in riferimento alla capienza limitata purtroppo a 6.000 posti. Dal computo totale vanno infatti esclusi i 900 posti riservati al settore ospiti, che il Prefetto ha chiuso dopo il divieto di trasferta, suggerendo al club di annullare anche l’iniziativa che avrebbe dovuto destinare quei posti ai tesserati del settore giovanile e agli alunni delle scuole cittadine. Nel giorno di una delle sfide più sentite riemerge quindi il paradosso relativo all’agibilità ridotta (per gli eventi sportivi) dello stadio di San Filippo.
Il club in un post social ha annunciato che “si registrano code per l’acquisto dei biglietti del derby. Si consiglia di acquistarli prima, non arrivando a ridosso del fischio iniziale. Si consiglia anche di acquistarli sul sito online postoriservato, evitando le varie file” tra punti vendita e biglietteria. L’indisponibilità di Lia e Polito dovrebbe portare alla promozione di Salvo o al dirottamento di un centrale (Manetta o Pacciardi) sulla corsia destra.
Possibili conferme davanti a Fumagalli per Ortisi sulla fascia opposta e per Manetta e Pacciardi in mezzo, con l’alternativa rappresentata dall’ex Ferrara. In mezzo, come a Teramo, potrebbero esserci Firenze, l’altro ex Frisenna e uno fra Scafetta (che però non sarebbe al top) e il rientrante Franco. Il trio d’attacco over dovrebbe essere composto da Plescia centrale, ai cui lati agiranno Ragusa ed Emmausso (anche lui ex come gli indisponibili Buffa tra i locali e Rizzo tra gli ospiti).
Scalpitano anche il messinese Giunta e l’esterno offensivo Zunno, il migliore dei suoi nell’ultima recita casalinga. Il Catania sulla carta ha più qualità e ha conquistato tre vittorie e un pareggio in rimonta con Lucarelli, artefice di una grande salvezza sette anni fa, prima della mancata iscrizione e dell’inizio dell’era Sciotto.
La sfida è stata presentata dal portiere Ermanno Fumagalli ai microfoni di Sesta Rete Tv: “Il Catania è una squadra forte, costruita per vincere, con giocatori importanti ma è il rettangolo verde poi che decide. Lotteremo fino all’ultimo secondo. Il calcio è emozioni, senza di quelle non si va avanti. Il rigore parato l’ho dedicato ai tifosi dopo la lunga trasferta a Teramo: ci hanno caricato in vista di una gara molto importante”.
Proprio l’estremo difensore aveva spronato i suoi compagni, arrivati a cinque sconfitte consecutive che hanno messo in discussione anche la panchina: “Un giocatore esperto vede, osserva e ha l’esperienza per dire determinate cose in certi momenti. La situazione era delicata, dovevo scuotere l’ambiente. L’abbraccio a mister Modica, che è spettacolare ed esigente ed era finito nel mirino di tutti, era il minimo che potevamo fare. Siamo tutti responsabili di un novembre così deludente”.
Proprietà e pubblico si attendono una reazione: “Dobbiamo dimostrare che Monterosi non è stato un caso e continuare a far punti. Il presidente Sciotto è vulcanico, ci tiene veramente al Messina e ci carica sempre”. Bisogna sfatare un doppio tabù: il Messina è il secondo peggiore attacco in casa (appena sei reti realizzate contro le otto in trasferta, soltanto il Brindisi fa peggio). Il Catania vanta invece la migliore difesa esterna (appena quattro gol subiti, come l’Avellino e meglio della Juve Stabia).