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Due Torri, Venuto sul processo scommesse: “Qual è la nostra colpa?”

Per un uomo di sport come Antonio Venuto c’è amarezza ed anche un pizzico di imbarazzo nell’affrontare un tema triste come il calcioscommesse, perché lui ogni risultato se lo è sempre guadagnato sul campo, lavorando durante la settimana. Nel processo che è in atto a Roma, però, si decide anche il futuro del Due Torri. La richiesta è di una penalizzazione di 2 punti, in relazione a quanto accaduto per la partita con la Neapolis della passata stagione.

Il Neapolis è uno dei club finito nel mirino della magistratura ordinaria e sportiva
Il Neapolis è uno dei club finito nel mirino della magistratura ordinaria e sportiva

Per la Procura Federale non ci sono dubbi: quella gara fu combinata per far vincere la compagine campana. Il campo, però, ha detto ben altro, visto che a prendersi i tre punti fu proprio il Due Torri: “Ricordo bene quella partita, fu un’autentica battaglia vinta in modo sofferto ma meritata. Non mi sarei mai aspettato il coinvolgimento del Due Torri, a maggior ragione se poi è stato il campo stesso a smentire ogni dubbio circa l’esito della gara pilotato in favore della Neopolis. Credo che ci sia troppo fumo attorno a questa storia, faccio fatica a comprendere quale sia l’eventuale coinvolgimento del Due Torri. Il criterio della responsabilità oggettiva va rivisto, io ho 24 calciatori a disposizione e non posso seguire ciascuno di loro”.

Venuto al
Venuto al “Vasi”, sotto il settore occupato dai sostenitori del Due Torri

I fari della Procura sono accesi verso Luca Cassese, ceduto il mese scorso ma in campo nella partita incriminata. Secondo la Procura sarebbe stato proprio lui “l’uomo in più” della Neapolis: “Dalle intercettazioni credo che invece si evinca il non coinvolgimento del ragazzo – ha continuato Venuto – io ho rivisto la partita e Cassese giocò bene. Ma anche qualora la Procura Federale avesse ragione e Cassese ci avesse remato contro, credo che invece vada in qualche modo gratificato lo sforzo di un Due Torri che sul campo ha vinto una partita che era già stata indirizzata. Questa società è un esempio di sportività e capacità gestionale per tutti, sarebbe veramente ingiusto che venisse tolto anche un solo punto a questi ragazzi che lavorano per guadagnarsi i risultati sul campo”.

Cassese al rilancio
Cassese al rilancio

Quella del calcio scommesse, nonostante i buoni propositi e le minacce di squalifiche esemplari, è una piaga che puntualmente si ripresenta: “Bisogna eliminare le zone grigie. Chi viene colto con le mani nella marmellata in modo chiaro e lampante non deve più far parte del mondo del calcio a nessun livello, sia esso calciatore o dirigente. Troppe volte si sono viste pene alleviate da patteggiamenti. Mi dispiace, ma sono dell’idea che chi si vende una partita non deve più scendere in campo. Anzi spero che le società si guardino bene dall’ingaggiare calciatori, dirigenti o allenatori con alle spalle una squalifica”.

La gioia biancorossa
La gioia biancorossa

Poi c’è il campo, che in queste prime due uscite del 2016 ha regalato soltanto amarezze al Due Torri: “Siamo una squadra giovane e viviamo a lungo d’entusiasmo per i momenti positivi, così come accade l’inverso dopo le delusioni. A Noto abbiamo pagato delle decisioni arbitrali affrettate che hanno compromesso la nostra partita, ma quella prestazione è stata assolutamente positiva, anzi credo che per lunghi tratti meritassimo anche qualcosa di più di un semplice pareggio ed invece è arrivata una sconfitta. Il ko con la Gelbison è figlio di quella partita, non abbiamo giocato una gara positiva ed i ragazzi lo sanno. Abbiamo sbagliato molto ma ora tocca rimetterci in carreggiata”.

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