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Messina

Dopo sei mesi nuova fumata nera. Non hanno convinto le condizioni di Proto

Alla fine, contrariamente alle attese, non è stato necessario neppure un consiglio di amministrazione da parte dell’ACR Messina per valutare la proposta d’acquisto formalizzata dal Gruppo Proto. Con il presidente Natale Stracuzzi ancora fuori sede, gli attuali soci hanno preferito spegnere sul nascere, o almeno attenuare, le tante voci alimentate da una trattativa che è andata avanti per sei mesi ma non è mai decollata. A dispetto della “riservatezza” imposta dalle parti, sulle testate giornalistiche si sono peraltro susseguite le indiscrezioni sui contenuti dell’offerta. Smentito anche l’ottimismo filtrato, per la prima volta rispetto al passato, fin dalla scorsa settimana.

Natale Stracuzzi
Il presidente del Messina Natale Stracuzzi

Sul tavolo i potenziali acquirenti avevano messo 250.000 , che rappresentavano un corrispettivo più consistente rispetto a quelli offerti in precedenza, da maggio ad oggi. Dall’ipotesi di un aumento di capitale, avanzata dalla cordata che all’epoca comprendeva anche l’imprenditore del caffè Francesco Barbera, si era passati infatti alle proposte che comprendevano un “bonus” in denaro vincolato all’eventuale raggiungimento della promozione in serie B nell’arco del triennio successivo al paventato cambio di proprietà.

Il versamento del corrispettivo proposto sarebbe stato comunque scaglionato. Proto e i suoi collaboratori hanno offerto infatti 25.000 € “cash” e la corresponsione in dodici rate mensili da 18.750 € cadauna dei restanti 225.000 €. Nell’offerta del Gruppo intenzionato a subentrare nella gestione del club vi sarebbero state almeno tre condizioni.

Barbera, Proto e Candido
Barbera, Proto e Candido, principali promotori della prima offerta, avanzata nel maggio scorso (foto Enrico Di Giacomo)

L’imprenditore originario di Troina avrebbe infatti manifestato l’intenzione di non sostituire la fideiussione presentata dal club l’estate scorsa, all’atto dell’iscrizione al campionato di Lega Pro, e valida fino al 31 ottobre 2017. Nei prossimi giorni scadrà il termine relativo al versamento di una delle quattro rate annuali in cui è stato suddiviso l’ampio debito con l’Erario: circa 25.000 € che l’attuale proprietà dovrà versare per coprire quindi un altro trimestre. I subentranti avrebbero chiesto garanzie anche sul tema.

Gli attuali soci avrebbero dovuto infine rinunciare ai crediti ancora vantati nei confronti del club: circa 200.000 , dovuti in gran parte alle anticipazioni da parte dell’Antares, che ha coperto il versamento di parte degli stipendi e dei contributi ai tesserati. Tanti paletti, dovuti evidentemente a conti tutt’altro che floridi (il debito effettivo sarebbe lievitato a quota 1,6 milioni), che hanno allontanato l’eventuale fumata bianca.

Messina-Vibonese
Il tecnico del Messina Cristiano Lucarelli non ha nascosto la sua insofferenza per le tante voci societarie

L’attuale proprietà non avrebbe gradito neppure la ridda di voci scatenata ancora una volta da una trattativa che va avanti da ormai sei mesi, seppure a tappe. Anche il tecnico Cristiano Lucarelli ha manifestato a più riprese il risentimento per le continue voci che hanno frenato anche la concretizzazione di alcune trattative di mercato.

Adesso dovrebbe essere stata scritta la parola fine sull’operazione, ma il condizionale è d’obbligo e non si possono escludere a priori ulteriori puntate. Di certo si è allungata ancora una telenovela che registra sempre più puntate e sempre meno spettatori (gli spalti del “Franco Scoglio” parlano chiaro). L’auspicio è che non venga condizionato anche lo spogliatoio, con buona pace di uno staff tecnico che sta provando ad isolare il suo gruppo. Un’impresa già tentata (ed evidentemente fallita) da Sasà Marra ed Enrico Buonocore, tornati in riva allo Stretto nel momento peggiore.

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