Il colombiano Nairo Quintana e il messinese Vincenzo Nibali hanno tenuto fede – almeno in parte – alle promesse della vigilia, attaccando a più riprese, ma l’olandese Tom Dumoulin ha risposto presente, mantenendo saldamente la maglia rosa, più di quanto dicono forse i 31″ di margine mantenuti sul capitano della Movistar.
La 18esima frazione, la Moena-Ortisei di 137 km, caratterizzati da ben cinque gran premi della montagna, non ha deluso ancora una volta le attese. A 54 km dall’arrivo sul Gardena il primo scatto di Quintana, al quale hanno risposto sia lo “squalo dello Stretto” che il portacolori della tedesca Sunweb. Sull’ultima scalata il primo affondo, a scopo dimostrativo, lo ha addirittura lanciato la maglia rosa, alla quale Nibali e Nairo hanno risposto prontamente.
Il tappone dolomitico insomma non decide il Giro ma lo rende ancora più incerto, dal momento che adesso ben sei corridori sono compressi nell’arco di appena due minuti: una statistica che sinceramente ha pochi precedenti recenti. A Ortisei ha trionfato lo statunitense Tejay Van Garderen al termine della lunga fuga insieme allo spagnolo Mikel Landa, beffato per la seconda volta sul rettilineo finale, dove ha avuto la peggio proprio come a Bormio con Nibali.
L’altro vincitore di giornata è il francese Thibaut Pinot, partito negli ultimi quattro km e capace di recuperare oltre un minuto in classifica, dal momento che Nibali, Dumoulin e Quintana si sono marcati, non hanno collaborato e hanno chiuso insieme a 1’06”. Dumoulin in rosa mantiene 31″ su Quintana e 1’12” su Nibali. Pinot risale a 1’36” dalla vetta, Zakarin a 1’58”, uno strepitoso Pozzovivo a 2’07”. E venerdì si scala Piancavallo, una della salite che evoca la leggenda di Pantani.