Dopo avere bloccato il Lecce vice-capolista, il Messina ha strappato un punto anche ad Agrigento, dove per la verità il successo sembrava ormai in pugno dopo lo 0-2 del primo tempo. Il tecnico Lello Di Napoli analizza così la sfida dell’Esseneto: “Nel primo tempo abbiamo giocato bene, mentre nella ripresa abbiamo assistito all’importante reazione dell’Akragas. Non meritavamo comunque di uscire sconfitti. Alleno un grande gruppo, una rosa completa, che ha dimostrato di lavorare seriamente fino alla fine, anche a obiettivi stagionali raggiunti. Sono stati davvero encomiabili”.
Ha stupito un po’ gli addetti ai lavori l’inserimento di Barisic, una punta, al posto di Baccolo, un centrocampista, ma per l’ex vice di “Re Artù” era una scelta obbligata dagli infortuni e dalla necessità di non cambiare modulo: “Ho mantenuto gli attaccanti in campo perché questa è la mia idea di calcio. Peraltro anche i giocatori offensivi possono dare una mano in fase difensiva. Se avessi cambiato modulo, inserendo altri difensori, avrei dato un segnale negativo alla squadra, mentre ci piace essere sempre propositivi. Sono stati peraltro cambi forzati perché De Vito ha accusato un malore alla fine del primo tempo ed anche Baccolo è uscito per un infortunio al flessore, mentre Giorgione non era in condizione di scendere in campo”.
Le risposte arrivate dai più giovani sono state davvero confortanti: “Si è ben disimpegnato Fusca nel finale e ha fatto molto bene Bossa, un ragazzo del ’98 che era alla prima da titolare. Sono contento perché il nostro obiettivo è finire in crescendo in campionato, ponendo le basi per il futuro. Stiamo facendo qualcosa di importante, anche per i nostri tifosi che sono encomiabili e sono venuti a sostenerci anche qui. Non era facile esprimersi così contro formazioni che hanno molte più motivazioni di noi, come era già accaduto contro il Lecce”.
Salvezza non ancora acquisita da parte dell’Akragas, protagonista comunque di un ottimo girone di ritorno: “Hanno individualità importanti, come Zibert, Vicente e De Grazia. Senza la penalizzazione sarebbero già matematicamente salvi. Qui ai tempi di Zampollini ho vinto un campionato, ho grandi ricordi e sono contento per gli agrigentini. Giocai anche una partita con un braccio malandato, che poi fui costretto ad operare una settimana dopo”.