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Di Napoli: “Ho riunito un gruppo di imprenditori. Tratteremo con Lo Monaco”

Mentre l’attuale proprietà resta in silenzio, i tifosi del Messina provano ad aggrapparsi ad una delle bandiere più amate, Arturo Di Napoli, 526 presenze e 187 gol in carriera tra A e D, con ben cinque stagioni in giallorosso alle spalle. L’ex attaccante, che ha iniziato la carriera di allenatore con Rieti, Riccione e Savona prima di tentare l’avventura maltese con il Vittoriosa Stars, prova adesso ad indossare le vesti del “mediatore”.

Arturo Di Napoli
Arturo Di Napoli, dopo il quadriennio tra B ed A, tornò in D nel 2009-2010

“Il Messina è in difficoltà, la città ed i tifosi mi hanno chiesto aiuto e quindi non ho fatto altro che cercare di mettere in piedi un progetto alternativo – esordisce “Re Artù”, rientrato nelle ultime ore a Milano –. Ho chiamato degli amici imprenditori, consapevole che un unico soggetto non potrà mai reggere l’urto di una piazza così importante: sarebbe un’impresa impossibile, a meno che non sia davvero forte. Non è stato facile ma credo di esserci riuscito”.

Il tecnico milanese usa una frase di rito cara anche all’attuale patron, anche se il suo legame con la città dello Stretto è noto: “Messina è la mia seconda casa, questo è un atto d’amore. Mi sono prodigato e non pensavo che avrebbero aderito in tanti con simile entusiasmo. Non ho fondi a disposizione sufficienti per impegnarmi in prima persona ma dopo avere coinvolto svariati soggetti sono decisamente ottimista. Sono stato in Sicilia per parlare con loro ed ognuno ha garantito una quota sostanziosa, che dovrà comporre il futuro budget”.

Arturo Di Napoli
Arturo Di Napoli in versione allenatore a Riccione

Prima dell’avvento della famiglia Lo Monaco, la città dello Stretto ha visto alternarsi alla guida del club tante proprietà che non sono poi riuscite a rispettare le aspettative della vigilia. Di Napoli, dopo le 19 reti che trascinarono i biancoscudati ad una storica serie A e le 24 marcature nel massimo campionato, nel 2009/2010 fu anche l’uomo simbolo di un ACR meno fortunato, quello targato Di Mascio, che comunque ottenne la salvezza grazie ai suoi 20 gol.

Le delusioni sono state cocenti e quindi la tifoseria e gli addetti ai lavori attendono di conoscere i nomi e la consistenza degli imprenditori chiamati a raccolta da Di Napoli: “Sono tutti messinesi, con l’aggiunta di una società attiva fuori città. Una global service di pulizie che ha grande solidità e vuole ovviamente pubblicizzare la sua azienda. Ho letto la recente intervista del sindaco Renato Accorinti (clicca qui per rileggerla), che nei giorni scorsi ha rivolto un appello agli imprenditori cittadini, evidenziando che chi investe nel calcio a Messina può ottenere un importante ritorno di immagine. Sono d’accordo con lui”.

Cantiere Navale D.E.A.
La sede della “Cantiere Navale D.E.A.”, che sorge sulla via Don Blasco

Confermata la presenza nella compagine della srl di Natale Stracuzzi, la Cantiere Navale D.E.A., che si occupa principalmente della riparazione di barche e ha sede sulla via Don Blasco, mentre Di Napoli tiene a smentire le indiscrezioni emerse già a metà giugno: “Non sono mai stato collegato al nome di Carpisa (il noto marchio è sponsor e finanziatore dell’Ischia, ndc) né all’avvocato Carmelo Santoro (già in società con il Camaro di Chiofalo, all’epoca affiancato dall’imprenditore torinese Piercarlo Barberis, ndc). Evidentemente c’è chi ha speso il mio nome senza autorizzazione ma io non ho bisogno di questo”.

Già avviati i primi contatti con l’attuale dirigenza: “Non ho ancora sentito Lo Monaco mentre ho avuto dei contatti con il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, sia nelle scorse settimane, quando avevamo parlato della possibilità di venire ad allenare il Messina, che nelle ultime ore, proprio per manifestargli le nostre intenzioni”.

Fabrizio Ferrigno
Di Napoli ha già avuto dei colloqui telefonici con l’attuale ds del Messina Fabrizio Ferrigno

Di Napoli indica anche i prossimi step: “Vogliamo incontrare il sindaco e comprendere quali saranno le prossime mosse dell’attuale proprietà. Non abbiamo potuto visionare i bilanci (quello approvato lo scorso 25 giugno non è ancora disponibile presso la Camera di Commercio, ndc), speriamo di poterlo fare presto. Vorremmo tentare ancora la carta del ripescaggio o della riammissione, altrimenti si dovrà disputare la D con l’obiettivo di vincerla”. Considerato che per ottenere la Lega Pro sono richiesti ben 500.000 a fondo perduto, gli imprenditori coinvolti avranno subito l’opportunità di dimostrare ad una piazza che ormai si è abituata ad accogliere con cautela gli annunci la bontà delle loro intenzioni.

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