Non fa certo drammi Arturo Di Napoli dopo il quarto pareggio in cinque gare, che legittima comunque le ambizioni del Messina e certifica il buon lavoro portato avanti nell’ultimo mese e mezzo: “È mancata un po’ di cattiveria sotto porta ma la convinzione no. È stato dovuto anche alla stanchezza ed alla scarsa lucidità per via del tour de force, con cinque gare ravvicinate. I ragazzi ci hanno provato fino alla fine. Queste partite quando non riesci a vincerle rischi anche di perderle. Per cui è positivo non avere mai rischiato nulla. Siamo stati compatti e bravi in marcatura preventiva”.
Re Artù è sempre molto esigente ma anche consapevole del ritardo accumulato in precedenza: “La condizione psico-fisica non è ancora ottimale. Dietro abbiamo commesso qualche ingenuità come l’ammonizione quando Martinelli è uscito palla a piede. Dovevamo sfruttare meglio gli esterni con l’ampiezza, andando a fare l’uno contro uno con le sovrapposizioni ma Padulano, Palumbo e De Vito erano veramente in debito d’ossigeno”.
Come avvenuto con Berardi a Benevento il Messina paga nuovamente un eccesso di nervosismo nel finale: “Non ho visto quello che è successo con Martinelli ma sono situazioni che compromettono anche le gare successive. Non commento a freddo, valuteremo meglio anche questo in seguito”. Il pre-gara è stato dedicato invece al messaggio di vicinanza ad Eugenio Labonia, preparatore dei portieri che è attualmente ricoverato e ha dovuto quindi rinunciare – si spera provvisoriamente – all’incarico in riva allo Stretto, dove era già stato con Di Napoli.
Neppure gli innesti di due punte hanno consentito nella ripresa di scardinare la difesa dell’Ischia: “Sapevamo che Diogo Tavares è ancora indietro di condizione, sta crescendo ma ha bisogno di giocare. Salvemini è un ragazzo molto interessante, un ’96 che non va caricato di eccessive pressioni. È entrato in campo con la testa e l’approccio giusti”. Di certo l’avversario ha tenuto più a distruggere che a costruire, guadagnando astutamente del tempo: “Non era facile, hanno interpretato così la partita e non si può fare calcio quando trovi tutti gli spazi chiusi. Dobbiamo essere bravi perché c’è chi legittimamente le prepara così e preparati per queste situazioni. Sono stati molto bravi mentre noi avremmo potuto fargli male su qualche palla inattiva, non sfruttata a dovere”.
Domenica al San Filippo sarà di scena il Matera, che ha già silurato Dionigi, rimpiazzato da un nuovo tecnico dopo i cinque punti in altrettante gare: “Padalino è un allenatore molto preparato, gioca un buon calcio ma è una squadra che è stata costruita per vincere il campionato, come ha detto anche il loro presidente. Sarà una partita completamente diversa”.