Il nuovo allenatore del Messina Nello Di Costanzo ha fatto il suo ritorno al San Filippo intorno alle 14, in vista del primo allenamento poi svoltosi nel pomeriggio. Ha avuto così modo di prendere nuovamente contatto con la sede che lo aveva visto protagonista nella stagione 2007-2008. Si è immerso subito nella nuova realtà con un colloquio con il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, prima di incontrare gli altri dirigenti. Queste le prime dichiarazioni affidate al portale ufficiale del club: “Ho trovato uno staff societario e tecnico molto propositivo e voglioso di tirarsi fuori da questa situazione. Ora dobbiamo ridare fiducia ed entusiasmo alla squadra”.
In un’intervista rilasciata nell’ottobre 2013 Di Costanzo si soffermò proprio sui suoi trascorsi relativi al torneo cadetto: “Quando sono arrivato in riva allo Stretto c’era un ambiente depresso dopo la retrocessione ed occorreva ricreare entusiasmo. Verso la fine del girone d’andata, soprattutto grazie alla vittoria contro il Bologna, le aspettative erano divenute superiori a quelle di inizio stagione. Purtroppo è andata a finire male con il fallimento del club. Peccato, perché dopo un torneo di transizione nella stagione seguente si sarebbe puntato al ritorno in A. Di Messina conservo comunque grandi ricordi, ho lavorato bene con Gasparin e lasciato davvero tanti amici”.
Vi riproponiamo inoltre le dichiarazioni che rilasciò nel febbraio 2014, dopo la netta battuta dell’arresto dell’Aversa Normanna contro la formazione che da tre mesi era affidata al suo predecessore, Grassadonia, che “vendicò” il ko subito all’andata dall’undici allora guidato da Catalano: “Sapevamo di incontrare una squadra in salute, rinforzatasi nel mercato di gennaio. Volevamo limitare i danni e cercare di ripartire, sfruttando l’occasione giusta, come accaduto a Sorrento, dove avevamo conquistato i tre punti. Nel primo tempo ci eravamo riusciti, iniziando bene e concedendo poco o nulla, ma su una palla persa al limite Bucolo ha segnato l’1-0 con un gran gol. Nel secondo siamo entrati in campo determinati a recuperare, ma il rigore ci ha tagliato le gambe. Un episodio che vorrei rivedere. Nel finale abbiamo cercato invano il gol della bandiera ed il 4-0 ci penalizza molto, perché la squadra non meritava di chiudere così. È un risultato eccessivo, sebbene il Messina abbia assolutamente meritato la vittoria, legittimandola dopo la rete del vantaggio. Eravamo privi di diversi giocatori esperti, ma anche con il Foggia avevamo vinto con tanti ragazzini in campo e dunque non può essere un alibi”.