Dal “Franco Scoglio” alla sua Salerno. È stata un’intensa due giorni per l’imprenditore Carmine Del Regno, socio dell’Acr Messina, che domenica ha seguito dal vivo in riva allo Stretto, e sponsor del club granata, che a Pescara ha celebrato il salto di categoria. “La promozione della Salernitana ovviamente ci fa piacere. La gente si è riversata nelle strade, dopo 23 anni. Speriamo di fare lo stesso a Messina tra qualche settimana. Qui c’è euforia e gioia dopo tanta attesa. Con le mie aziende peraltro quest’anno siamo stati partner del club, vedremo se potremo esserlo anche in futuro”.
La vicinanza del direttore Angelo Fabiani alla società di Pietro Sciotto non è un mistero e non a caso si è concretizzata negli arrivi di elementi di prospettiva come Giofrè, Crisci e Cretella: “Sicuramente la Salernitana in A può rappresentare un appoggio, che in qualche modo è già arrivato attraverso qualche under importante. Il direttore Cocchino D’Eboli è legato al loro staff e questo probabilmente ha rappresentato una garanzia sul mercato per l’Acr, dopo tre anni non semplici. Ci aiuteranno ancora: quest’anno altri calciatori sarebbero già approdati a Messina ma non potevano rinunciare al contratto professionistico per scendere in D. In futuro andrà magari diversamente”.
Del Regno però non è soddisfatto del pari interno con il Santa Maria Cilento e non usa giri di parole per commentare l’ultima prova: “Mi sono arrabbiato, abbiamo regalato il primo tempo. Abbiamo avuto delle praterie ma eravamo un po’ smarriti e non ci siamo saputi inserire tra le linee di un avversario che si è chiuso in difesa. Tre settimane di sosta e il grande caldo non hanno aiutato. Fermarsi così tanto probabilmente ha originato la mancanza di ritmo. Vincendo saremmo andati a +6 e ci saremmo cuciti metà scudetto sul petto”.
Un mezzo passo falso per una formazione che comunque è arrivata a quota quindici risultati utili consecutivi, che in casa non perde non perde da quindici mesi e ha concesso soltanto quattro pareggi. Ma il socio del Messina auspica che l’incidente di percorso non si ripeta più: “Ora non potremo sbagliare. Non guardiamo gli altri però sono opportunità da cogliere. Servivano più lucidità, cattiveria, incisività e concentrazione. Siamo stati meno spregiudicati, prestando maggiore attenzione alla fase difensiva. A Paternò avevamo dimostrato che sappiamo cambiare marcia tra primo e secondo tempo. Da metà settimana saremo di nuovo con la squadra e chiederemo ai ragazzi di metterci più rabbia e convinzione”.