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Messina

D’Eboli: “Un piacere ritrovare il Messina. È stato costruito per vincere”

L’ex responsabile dell’area tecnica dell’Acr, Cocchino D’Eboli, è ripartito dalla Paganese, una società con cui ha un legame ormai decennale. L’inizio in Coppa Italia non è stato semplice, con lo 0-2 maturato al cospetto della nuova creatura di Zdenek Zeman: “Abbiamo iniziato in ritardo dopo la bocciatura della Covisoc e il ricorso vinto. La squadra è stata costruita in dieci giorni, con il giusto mix di over e under. Abbiamo incrociato il Foggia, che ha qualità e punta ai vertici. Per 35 minuti abbiamo fatto comunque la partita, poi ha pesato la mancata disputa di amichevoli estive, a maggior ragione per un gruppo che conta ben sedici elementi nuovi al fianco dei pochi riconfermati”. 

Foggia
Una fase del match di Coppa tra Foggia e Paganese

Per un curioso scherzo del destino il calendario mette subito di fronte il presente e il recente passato del dirigente campano: “Incrociare il Messina che ho riportato in Lega Pro è soltanto un piacere. Ovviamente sentirò la partita ma dopo il fischio dell’arbitro ognuno penserà alla sua squadra, come è giusto che sia nel calcio. Saluto i tifosi, con cui ho avuto un grande feeling: spero sia una giornata di festa per loro. Saranno ospitati al meglio come società e dirigenza”. 

L’addio all’Acr, a pochi giorni dalla festa promozione di Sant’Agata, è stato burrascoso, con un’infelice esternazione in conferenza stampa a Pagani e la replica piccata del club dalla città dello Stretto: “Ho già dimenticato le polemiche, a caldo ho sbagliato ad esprimermi in quel modo. Purtroppo stavo lavorando da giorni e giorni per il Messina e all’improvviso il presidente, che mi aveva sempre rinnovato la sua fiducia, ha compiuto scelte differenti. Ad ogni modo ho sempre fatto il mio dovere e mi sono messo a disposizione della società. Avevo contattato tantissimi calciatori e tre di loro alla fine sono comunque arrivati in giallorosso dopo la mia partenza”. 

Cretella
Cretella in allenamento con la Paganese

La squadra di Sasà Sullo ha stupito subito all’esordio, contro una Juve Stabia decisamente più pronta ma battuta sul piano del gioco, del fisico e della personalità a dispetto della carta d’identità di tanti giovani peloritani: “Hanno offerto un’ottima prestazione. Sono una squadra costruita per vincere, che dopo gli ultimi ritocchi dal mercato può lottare con tutte, anche con chi punta al salto di categoria”. 

Nella rosa della Paganese ci sono sei over 35 ma anche tanti giovani: “Gli under arrivano da scuole importanti, come Atalanta e Sassuolo. Punteremo molto sul minutaggio a differenza di tante squadre d’alta classifica. Caruso? Ha avuto un problema alla spalla, sta recuperando. Cretella ha offerto una grande prestazione a Foggia, io stravedo per lui. Abbiamo già avuto diversi approcci con società di A che lo stanno monitorando per il futuro. Può essere tra le rivelazioni del torneo”. 

Paganese
Le maglie della Paganese negli spogliatoi di Foggia

Quale l’obiettivo stagionale per un club che è al 16esimo torneo di Lega Pro consecutivo? “Salvare la categoria dopo le ultime vicissitudini. Speriamo magari in un campionato tranquillo ma tutte le contendenti si stanno attivando. Ho dovuto puntellare la rosa con qualche over esperto, che farà da chioccia ai ragazzi”. 

Che serie C sarà? “Un torneo molto livellato verso l’alto, con sette-otto, massimo nove squadre in grado di lottare per il vertice. La Coppa Italia lascia il tempo che trova: il Bari è uscito ma resta tra le formazioni più complete con Catanzaro e Avellino. Anche il Messina è attrezzatissimo”. 

Quali possono essere le sorprese del campionato? “Non posso dire Catanzaro per il mercato che ha fatto o Messina perché ha troppa storia per essere considerata tale. Allora indico Monopoli, Francavilla e Andria, che ha già vinto a Bari. Speriamo possa inserirsi bene la Paganese”. 

Tissone e D'Eboli
L’argentino Fernando Tissone con il direttore Cocchino D’Eboli

In estate, prima che la situazione precipitasse con la mancata ammissione in C, il nome di D’Eboli è stato affiancato al Fc Messina: “Da loro ho avuto attestati di stima anche durante il campionato e non soltanto quando sono rimasto libero, per pochi giorni, ma non ho mai pensato di accettare una situazione del genere. Poi mi chiamato il presidente Raffaele Trapani e non ho resistito”. 

È la terza esperienza con gli azzurrostellati: “Per me sono già dieci le stagioni qui. Sono ritornato dopo sei anni a Pagani, con lo stesso presidente con cui siamo partiti assieme nel 2003. In cinque anni siamo sbarcati in C1, vincendo Interregionale e C2. Dopo due salvezze sono andato via. Nel 2011 dopo la retrocessione sono tornato e subito siamo approdati in C1 con Grassadonia in panchina. Dopo altre tre salvezze sono rimasto fermo. Mi ero ripromesso di ripartire alla grande e ci sono riuscito grazie al Messina”. 

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