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De Sarlo: “Messina un capitolo chiuso. Sciotto troppo legato alla sua società”

Anche l’ultimo assalto portato da Antonio De Sarlo è risultato vano. L’imprenditore attivo nel ramo dei trasporti, che ha ormai ufficializzato il suo impegno nell’Imolese, ha formalizzato via Pec un’offerta d’acquisto all’Acr Messina. Secondo  reiterate indiscrezioni stampa avrebbe messo sul piatto una cifra significativa, senza però ottenere l’apertura desiderata da parte dell’attuale proprietà.

Antonio De Sarlo
Antonio De Sarlo è il nuovo presidente dell’Imolese dal 21 luglio

Il diretto interessato, raggiunto telefonicamente nella sua Battipaglia, è intervenuto sull’argomento, senza però entrare nei dettagli di una trattativa privata che ovviamente resta riservata: “Il presidente Pietro Sciotto non mi è sembrato convinto e soprattutto ritengo che sia molto legato alla sua società. La proposta c’è stata ma lui ha l’ambizione di andare avanti da solo”. 

Nel luglio 2020 l’Ap Green, società già affiancata a Rieti e Avellino, negò alla nostra Redazione l’interesse per il Messina, ma adesso, a un anno di distanza, a dispetto delle smentite ufficiali, conferma i contatti delle ultime settimane: “Con il presidente Sciotto ci siamo incontrati due volte nella mia azienda. Io conosco bene Enzo Bove, Carmine Del Regno e Cocchino D’Eboli, che comunque non mi seguiranno a Imola, dove abbiamo un gruppo di lavoro già pronto, guidato dall’ex dirigente della Casertana Aniello Martone”. 

Antonio De Sarlo
Antonio De Sarlo con il figlio appassionato di motocross (foto Il Resto del Carlino)

Considerato il contestuale impegno nel club che militerà per il quarto anno consecutivo nel girone B di Lega Pro, da De Sarlo arriva una chiusura definitiva alle sirene provenienti dallo Stretto: “Messina per me è un capitolo chiuso. Le trattative si avviano e si concludono, non si lasciano in sospeso. Ritengo che non via la voglia di definirle nel concreto. Per cui insistere rappresenterebbe soltanto una perdita di tempo”. 

L’imprenditore campano in Emilia troverà uno stadio e un centro sportivo all’avanguardia, con campi, ristorante e palestra, già degno di una categoria superiore, che sorgono a ridosso dell’autodromo di proprietà della Ferrari. Ma anche una piazza poco appassionata, che non supera i cento abbonati e andrà coinvolta a suon di risultati. Ecco perché, secondo le nostre ricostruzioni, avrebbe tentato fino in fondo l’assalto alla diligenza giallorossa, che però ha rifiutato le avances e andrà avanti per la sua strada, a dispetto della diffidenza di una piazza che non sembra avere digerito l’ultima svolta dirigenziale.

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