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De Patre: “Il Messina tra le migliori del torneo. Il rosso a Cinque esagerato”

Corona constratato da due avversari (foto Luca Maricchiolo)
Corona constratato da due avversari (foto Luca Maricchiolo)

Secondo ko di fila per il Chieti che dopo lo 0-2 del “San Filippo” scivola fuori dalle prime otto posizioni della classifica. L’allenatore degli abruzzesi, Tiziano De Patre, si è soffermato soprattutto sull’episodio dell’espulsione di Cinque. In 2′, il gol di Bernardo ed il rosso estratto nei confronti dell’attaccante neroverde, hanno inferto alla sua squadra un’autentica mazzata. “Il Messina è ora tra le migliori del campionato, ai livelli di Teramo e Casertana ed è inoltre ben allenata. Giocare in 10 per tutto il secondo tempo è stato difficile. Avrei voluto vedere in undici contro undici come sarebbe andata. L’espulsione di Cinque ? E’ stato un gesto istintivo, non ci stava il rosso. Inoltre era una partita tranquilla e bisogna pensare che lo spettacolo, così, viene meno. La mia squadra è giovane, esce alla distanza e nel secondo tempo avrebbe messo in difficoltà il Messina”.

De Patre sottolinea, quindi, le tante defezioni che lo hanno portato a varare un undici di emergenza. “Dovevamo fare i conti con tante assenze di rilievo, mentre tra i giallorossi il sostituto di Pepe si chiama Ignoffo. Guidone e Della Penna sono giocatori importantissimi. Spero di recuperare l’attaccante il prima possibile. A centrocampo, inoltre, c’era Piccinni che, reduce da un intervento, ha subito un altro infortunio alla spalla. Eravamo rabberciati, ma non bisogna mollare. Quando c’è stata l’intera rosa a disposizione abbiamo ottenuto dei risultati importanti, vincendo nelle precedenti tre trasferte”.

Tiziano De Patre, tecnico del Chieti (foto Luca Maricchiolo)
Tiziano De Patre, tecnico del Chieti (foto Luca Maricchiolo)

Compagni a Cagliari per diversi anni, oggi rivali. Alla fine Grassadonia ha vinto alla sfida con De Patre. “Con Gianluca ci siamo salutati cordialmente, c’è un’amicizia che ci lega dai tempi di Cagliari. L’esperienza da giocatore del Messina nel 1987-88 ? Fu brevissima, non c’era feeling con l’allenatore di allora (Scoglio, ndr) che non vedeva i giovani e la mia carriera si è sviluppata altrove”.

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