Nel salone delle Bandiere si è radunato qualche centinaio di tifosi, i fedelissimi che hanno strenuamente seguito le sorti del calcio cittadino nonostante un decennio caratterizzato principalmente da amarezze.
A fare gli onori di casa il sindaco Cateno De Luca, che ha lanciato un avvertimento al presidente dell’Acr Messina Paolo Sciotto, assente per precedenti impegni lavorativi: “Il 30 maggio scade la concessione del “Franco Scoglio” all’Acr Messina. Abbiamo preteso l’anno scorso una polizza fideiussoria, per salvaguardare l’interesse pubblico. Nessuno potrà tenere al guinzaglio la città, mentre in passato c’è stata troppa improvvisazione”.
Il primo cittadino si è soffermato poi sulla questione impianti: “Abbiamo trasmesso alla Commissione consiliare i bandi relativi all’affidamento pluriennale dei due stadi, dopo la delibera di Giunta. Presto nomineremo una Commissione. Un anno fa non avevamo soluzioni alternative, dal momento che ci eravamo appena insediati”.
De Luca ha poi analizzato i possibili scenari all’orizzonte: “Attendiamo di capire cosa intende fare la famiglia Sciotto, che ha fatto troppi annunci, raccogliendo però scarsi risultati. Immaginiamo un percorso differente e per questo ci appelliamo all’imprenditoria cittadina. Se si creeranno le condizioni, anche il Comune potrebbe partecipare con un contributo. Potremmo anche avviare un azionariato popolare”.
Il momento clou è stato legato all’annuncio da parte del Camaro, che ha acquisito dalla precedente proprietà Lo Monaco il marchio dello storico Acr Messina, messo adesso a disposizione del Comune. Ottenuta la disponibilità di Città di Messina e Camaro, rappresentate dalle dirigenze al gran completo, il sindaco ha annunciato l’intenzione di incontrare presto Sciotto, già lunedì o più probabilmente giovedì prossimo.
Il massimo dirigente del Città di Messina Maurizio Lo Re ha ribadito che la sua società punta prima di tutto a fare calcio giovanile: “Noi e il Camaro in settimana rappresenteremo Messina in eventi nazionali giovanili in Campania, contro Avellino e Sant’Agnello. È quello il nostro focus, ma siamo pronti a fare un passo indietro e a valutare un’unione per il bene della città. Ci vuole un unico, grande, Messina, per riconquistare le categorie che merita questa tifoseria”.
Concetti sposati dal presidente del Camaro Antonio D’Arrigo: “Abbiamo acquisito il marchio dell’Acr Messina dalla famiglia Lo Monaco, perché sappiamo che la città vi era molto legata. Adesso siamo pronti a fare un passo indietro, sacrificando anni di lavoro, se vi saranno le condizioni per creare qualcosa di più importante”.
Presente anche il consigliere comunale Massimo Rizzo, che ha ribadito l’importanza dei bandi: “La fiammella della passione si può tenere viva e con i bandi si possono attrarre eventuali investitori facoltosi, come è avvenuto in altre realtà vicine, come Reggio Calabria. Rappresenteranno a mio avviso un passaggio fondamentale”.