Nella fase finale della campagna elettorale ha fatto il suo ingresso anche il calcio. Lo sfidante del neo sindaco, Dino Bramanti, ha annunciato infatti, a poco più di due giorni dal voto del 10 giugno, di avere messo in piedi una cordata di imprenditori cittadini, disposti a supportare l’attuale proprietà, che peraltro nelle ultime ore ha messo ufficialmente in vendita il club, ma solo se arriveranno offerte entro fine mese.
Durissimo sul tema, il neo sindaco Cateno De Luca: “Quella della cordata è una compravendita di voti, non ritengo assolutamente che siano proposte serie. A tre o quattro giorni dalle elezioni non si fanno questo tipo di proposte”. Il primo cittadino ha poi lanciato un primo segnale ad ACR e Città di Messina, che non sono riuscite a trovare un punto di contatto nelle scorse settimane, nonostante la proposta arrivata dal presidente Lo Re, inizialmente recepita e poi rispedita al mittente da Sciotto.
Questo il messaggio partito dal suo comitato elettorale: “Sono pronto a discutere. Vorrei anche rendermi conto perché ci sono due squadre che giocano in serie D. Se il palazzo municipale deve sostenere il calcio, il calcio deve dare l’esempio e non essere elemento di divisione. Questo lo dico ad entrambe le società. È arrivato il momento di smetterla. C’è chi vuole fare calcio per amore e chi vorrebbe fare soltanto business con l’attività sportiva”.
Rinnovata l’intenzione, manifestata peraltro in campagna elettorale da tutti e sette candidati, compreso il sindaco uscente Renato Accorinti, di assegnare a privati la gestione di “Franco Scoglio” e “Giovanni Celeste”. “Mi farò carico di avviare un tavolo di sintesi, in modo tale che si avvii una strategia definitiva di affidamento dei due stadi, che dovrà essere di lungo periodo, per attrarre offerte importanti, potere sistemare gli impianti e dare finalmente alla città una gestione stabile e duratura”.