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De Bode: “Stiamo trovando la quadratura del cerchio. Da anni gioco con il 3-5-2”

ll difensore Alessio De Bode
ll difensore Alessio De Bode

Alla vigilia del match con il Cosenza è stato il patron Pietro Lo Monaco ad indicare gli elementi dai quali si aspetta un grande contributo nell’arco del torneo. Ed oltre ai nomi più gettonati, quelli di Guadalupi e Gherardi, in quell’elenco spiccava anche quello del centrale Alessio De Bode, destinato ad indossare una maglia da titolare domenica prossima a Caserta, in considerazione della squalifica di Ignoffo. Il possente difensore ligure non vede l’ora di lasciarsi alle spalle l’ultimo, indigesto, pareggio casalingo con il Melfi: “C’è ancora tanta amarezza per quello che non è stato e che invece poteva essere. La gara era iniziata nel modo migliore, ma poi dopo trenta minuti ci siamo ritrovati in dieci e siamo stati costretti peraltro ad incassare tanti altri provvedimenti disciplinari che non hanno certo agevolato il compito”.

In Campania andrà in scena un autentico big-match, in cui si troveranno di fronte due delle annunciate protagoniste del torneo, indicate in estate tra le otto potenziali squadre che l’anno prossimo si sfideranno in C unica: “Sarà una partita di cartello, contro una squadra costruita per vincere. Sono convinto che daremo una soddisfazione ai nostri sostenitori. Ritroverò peraltro Luigi Pezzella, un esterno sinistro che era con me a Castellamare di Stabia e che avevo già incrociato da avversario l’anno scorso ad Avellino, dove ha vinto il campionato”.GM4_0126

A livello personale De Bode è stato fin qui condizionato da qualche acciacco e dal rosso rimediato in extremis a Chieti per via di un duro intervento: “Volevamo portare a casa il risultato ed in quel momento ho preso quella decisione, che comunque rifarei. Un problema alla caviglia e la squalifica mi hanno un po’ condizionato, ma mi sto comunque inserendo bene. Ci vuole ancora un po’ di tempo, ma spero presto di mostrare una volta per tutte quello che posso dare alla causa”.

Il calendario è impegnativo ma il Messina è pronto a risalire la china in vista del decisivo girone di ritorno: “Stiamo trovando la quadratura del cerchio e non a caso da cinque partite facciamo risultato. Ci sono stati tanti episodi sfavorevoli, che ci hanno fatto perdere punti. Il successo con l’Aprilia è sfumato al ’94, a Chieti abbiamo sbagliato un rigore, ad Aversa abbiamo giocato un’ora in dieci, sprecando tante opportunità. Fa la differenza la continuità, che hanno trovato ad esempio Teramo e Cosenza. Con un paio di vittorie sei nuovamente nei quartieri alti. Ci attendono alcune partite difficili, ma sono comunque alla nostra portata e contro avversari del calibro della Casertana non ci saranno problemi di concentrazione e motivazioni”.

Per il centrale cresciuto in Liguria al pari di tanti compagni ritrovati in riva allo Stretto anche il nuovo modulo non rappresentava certo una novità: “Con il 3-5-2 ho giocato nella “Primavera” del Genoa, nella Juve Stabia ed a Viareggio. I difensori devono fare grande movimento ed ovviamente non possono permettersi errori.Con questo schieramento abbiamo ritrovato la compattezza che prima non c’era: corriamo nel modo giusto e gli esterni ci danno una grossa mano accorciando”.

Giorgio Corona
L’attaccante Giorgio Corona, squalificato dal Giudice Sportivo

A Caserta non ci saranno gli squalificati Simonetti, Corona ed Ignoffo né i lungodegenti Maiorano e Bolzan, che hanno bisogno di qualche altra seduta prima di essere gettati nella mischia. Qualche chance di recupero per il solo Lasagna: “Le assenze per infortuni o provvedimenti disciplinari ci possono stare nell’arco di un campionato. L’organico è ampio e di qualità. In rosa vi sono peraltro elementi con differenti caratteristiche, che ci consentono di variare qualcosa di settimana in settimana”.

Nonostante la società abbia sempre manifestato un po’ di rammarico per le presenze allo stadio, l’ex difensore del Carpi promuove l’ambiente: “Mi hanno sempre parlato bene di Messina, una piazza blasonata con una grande storia alle spalle. Al di là della retorica la tifoseria è fantastica e rappresenta il dodicesimo uomo che può davvero fare la differenza e trascinarci”.

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