Ultimo posto in classifica, appena tre punti messi insieme nel girone di ritorno, il sapore della vittoria manca dal mese di dicembre, tra le mura amiche addirittura da settembre. Il Brindisi, con la spada di Damocle di una possibile penalizzazione per la questione stipendi e contributi (l’udienza è fissata il prossimo 18 marzo), vede il baratro sempre più vicino. La sconfitta per 1-3 contro il Messina al “Fanuzzi” contribuisce ad acuire la crisi dei pugliesi. Ai microfoni di Antenna Sud il tecnico Ciro Danucci ha spiegato: “Bisogna essere realisti, al Brindisi di oggi non si possono togliere contemporaneamente Bunino, Calderoni, Bonnin, Martorelli e Pinto, in più Falbo e Galazzini rientravano dagli infortuni. La squadra ha messo in campo il carattere, ci ha provato, però si sbagliano cose molte semplici, specie dal punto di vista difensivo”.
Colpito da Zunno e Ragusa, il Brindisi aveva riaperto il discorso grazie al colpo di testa di Opoola, complice un errore in uscita di Fumagalli, poi ancora lo scatenato Zunno ha chiuso i giochi, mandando definitivamente al tappeto i padroni di casa. Tre lunghezze separano il fanalino di coda del torneo dal Monterosi ma il distacco dalle altre è cospicuo, tanto da non escludere l’annullamento del playout tra quintultima e penultima che avverrebbe in caso di almeno un +9.
Danucci allarga le braccia: “Si cerca di fare il massimo, ma le assenze sono importantissime. Nella partita scorsa Bonnin e Calderoni erano due calciatori fondamentali in difesa, ora vengono a mancare, inoltre avevamo qualche acciaccato, così diventa tutto più complicato. Quando il Brindisi è al completo lotta, pensiamo invece a quando mancano tanti giocatori, è brutto da dire ma è la realtà”.v