E’ il centrocampista Chicco D’Anna a parlare in casa Milazzo in vista della prossima sfida con il Città di Messina. L’intervista rilasciata all’Ufficio stampa rossoblù è l’occasione utile per testare il termometro tra i mamertini. “Aspettiamo il derby col Città di Messina – dice l’ex Igea Virtus – una squadra scorbutica, seppur sbarazzina per via dei tanti giovani. Anche loro sono audaci, dunque bisogna stare molto attenti. Noi vogliamo far bene e per riuscirci abbiamo bisogno di tutti, a cominciare dal pubblico. Domenica ci aspettiamo un sostegno notevole, mentre voglio ringraziare quelli che a Castelbuono ci hanno fatto sentire il calore della tifoseria”. La vittoria di Castelbuono è nuova linfa per il Milazzo: “Ci ha dato un grande contributo in termini di fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi. La Castelbuonese è una ottima squadra, con elementi che vogliono il massimo da ogni partita. Certo, un briciolo di fortuna poi, aiuta gli audaci: noi lo siamo stati. Difficilmente da quel campo le altre porteranno via dei punti. L’averci vinto è stato un segnale importante sotto tutti i profili”.
Sul suo ambientamento aggiunge: “Mi ritengo una persona seria, oltre che un professionista. Milazzo, obiettivamente, era l’unica piazza che potesse offrirmi quelle garanzie che io cercavo, a cominciare dalle ambizioni in un campionato importante qual è quest’anno l’Eccellenza. Conoscevo praticamente tutti ed è stato ancora più facile. E’ un gruppo fantastico di bravi ragazzi ed ottimi calciatori. So che ci attende una stagione densa di ostacoli, ma ognuno di noi farà del proprio meglio. Ho svolto la preparazione con mister Granata e lo ringrazio, ma ancora non ho al meglio il passo gara. Ben presto raggiungerò anche quello, cercando di rendermi utile alla causa”.
In un campionato con tante big quale ruolo potrà recitare il Milazzo ? “Trovarsi insieme a piazze come Siracusa, Acireale, Vittoria, Barcellona, Paternò, significa affrontare società che danno lustro alla categoria, ma che la rendono estremamente difficile. Il Milazzo ? Anche noi abbiamo le nostre ambizioni, il campo ci dirà quanto e come potremo coltivarle”.