Tre hockeisti messinesi con il sogno di essere protagonisti in serie A2: in sintesi è questo il viaggio comune intrapreso da Aldo D’Andrea, Luigi Spignolo e Marco De Domenico con la maglia del Cus Cube Brescia. Per Aldo non è una novità, considerato che è alla terza stagione nelle fila del sodalizio lombardo, ma Spignolo e De Domenico sono le new entry, anche se con credenziali ottime per lasciare l’impronta nel secondo campionato italiano.
Luigi peraltro conosce bene la serie A2 per averla già vissuta in tempi precedenti con l’Hockey Club Catania e nel suo ampio curriculum può vantare anche esperienze all’estero, l’ultima nel campionato spagnolo con l’Universidad di Siviglia. Marco invece si è messo in luce tra i pali nelle formazioni della sua città natale, prima in campo giovanile e poi in serie B con il Cus e successivamente la Ssd Unime.
A raccontarci le sue sensazioni è proprio Spignolo. “Sono a Milano per seguire un master in Sport e management al “Sole 24 ore” ma non volevo abbandonare la mia grande passione per l’hockey. Quando mi si è presentata la possibilità di giocare con il Cus Cube Brescia ho accettato con grande piacere. Conciliare impegni professionali e orari degli allenamenti non è stato difficile. Con me ci saranno altri due concittadini, Aldo D’Andrea, che a Brescia gioca da un paio di anni, e Marco De Domenico, che si è trasferito anche lui per gli studi universitari”.
Oltre ai motivi professionali, la proposta del club lombardo si è rivelata allettante anche per il livello del club dal quale è arrivata. “Brescia possiede una ottima struttura organizzativa e societaria ed è molto attenta ai rapporti umani: infatti sia io che Marco siamo stati accolti benissimo sin dalle prime battute. Le prime tre partite mi hanno lasciato indicazioni positive, anche se avremmo potuto avere qualche punto in più. Ma ci sono i margini per crescere ancora”.
Curiosità e forti motivazioni accompagnano in questa nuova avventura anche il pipelet De Domenico: “Sono molto contento anche se purtroppo non è semplice dedicare il giusto tempo agli allenamenti per gli impegni universitari che devo sostenere. Per me è una categoria del tutto nuova, so che il compito che mi attende è difficile ma la volontà non mi manca e con il lavoro conto di mettere in difficoltà l’allenatore nella scelta delle formazioni da mandare in campo”.