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Damonte: “Nessun dramma. Siamo ancora all’inizio e possiamo risollevarci”

In giallorosso ha trovato fin qui poco spazio, ma Loris Damonte resta tra i giocatori più titolati dell’organico a disposizione di Grassadonia. Negli ultimi tre anni ha infatti totalizzato 75 presenze tra le file del Varese, tra campionato cadetto e Coppa, mettendo a segno 5 reti. Dalle parole del centrocampista l’analisi dell’attuale momento vissuto dal Messina ed una disamina del prossimo avversario: “Il Lecce è una squadra importante, costruita per vincere il campionato. Cercheremo di affrontare questo match nel migliore dei modi. L’ultima settimana, alla luce delle tre sconfitte di fila, è stata molto difficile. Bisogna ricompattarsi  – aggiunge Damonte e puntare a fare le cose semplici, ritrovando la nostra identità di squadra. Inoltre occorrerà pensare a giocare da Messina più che agli avversari. Normale che delle battute d’arresto così possano lasciare degli strascichi, ma sono convinto che se giocheremo sfruttando le nostre qualità metteremo in difficoltà il Lecce, al di là del risultato. Parlare di dramma alla sesta giornata è secondo me prematuro. Ci aspettavamo ovviamente un altro inizio di stagione, ma i cavalli buoni si vedono alla fine”.

L'esultanza di Damonte al
L’esultanza di Damonte al “Granillo”
Utilizzato fin qui con il contagocce, sotto il punto di vista personale Damonte nutre l’auspicio di ritagliarsi un posto nell’undici di partenza, magari sin dalla gara con i salentini. “Io cerco sempre di dare il massimo, spetta poi al mister decidere di partita in parita circa gli aspetti tattici ed i giocatori da impiegare. Ringrazio davvero il patron Lo Monaco per le parole espresse nei miei confronti, cercherò di ricambiare la fiducia sul campo. Avendo un fisico pesante avrei bisogno di una maggiore continuità di utilizzo, ma le scelte le compie comunque l’allenatore e vanno sempre rispettate. Il mio compito è quello di farmi trovare pronto qualora il mister dovesse chiamarmi in causa”. In estate ha sposato la causa del Messina, lasciando la Serie B. Una scelta che spiega così: “Mi hanno presentato un progetto importante e sono stato contento di venire a Messina. Ci sono ancora tante partite ed abbiamo il tempo per risollevarci”. Proprio ai tempi dell’esperienza in biancorosso lo descrivevano come un ragazzo appassionato di libri e per questo in controtendenza col gruppo. Lui, però, sorridendo, chiarisce: “Sono un ventenne normale, mi piace sia utilizzare il tablet che leggere un libro. Prediligo i testi di avventura, come quelli di Wilbur Smith”.

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