Dambros celebra la sua prima rete realizzata contro l'Acr Messina (foto Giovanni Chillemi)
Tra gli elementi più talentuosi in casa Fc Messina c’è sicuramente l’attaccante brasiliano Lucas Dambros, soddisfatto per la terza vittoria esterna della stagione, conquistata a Troina: “Ci voleva, perché non attraversavamo un momento bellissimo. Siamo riusciti a mettere tutto da parte e fare quello che dovevamo. Forse è stata la migliore prestazione dall’anno, in cui siamo stati più continui nei novanta minuti, facendo le scelte giuste e non commettendo errori. Un po’ come con l’Acr, contro cui abbiamo giocato un grande secondo tempo”.
Eppure non è bastato per salvare la panchina di Massimo Costantino, che ha garantito un bel calcio ma pochi punti e appena un successo casalingo: “Dispiace tantissimo perché ha tutte le qualità per fare bene e non può essere certo messo in discussione. Purtroppo non siamo riusciti a fare quello che voleva”.
Il Fc vanta il terzo migliore attacco del girone, ma Dambros non crede che il problema sia stata la difesa: “Non dobbiamo trovare un solo colpevole. È stato più un aspetto mentale. Anche per questo forse rendiamo di più fuori, dove siamo rilassati e sappiamo di dover battagliare per fare risultato, che nel nostro stadio. Se ti senti forte e consapevole delle tue qualità poi lo devi dimostrare sul campo. Forse lo abbiamo capito tardi, ma c’è ancora tempo per recuperare”.
La società si è affidata all’inedita coppia composta da Ernesto Gabriele, già vice di Costantino, e dall’argentino Cesar Grabinski: “Hanno entrambi il patentino. Sono con noi già da qualche mese, ci seguivano e quindi abbiamo già confidenza. Ci stanno aiutando. Il modulo? Lo avevamo già provato il 4-4-2. È cambiato qualche dettaglio, che forse ci ha aiutato a sfruttare le nostre caratteristiche”.
In rosa ci sono altri sette stranieri, di cui tre sudamericani. Un fattore che agevola l’ambientamento: “Aiuta perché peschiamo un po’ da tutte le parti del mondo e in varie culture. C’è chi predilige il dribbling e chi la difesa. Ci completiamo a vicenda”. Mai Giuffrida e compagni sono riusciti a dare seguito a un successo, se non in Coppa Italia. Con il Marsala Dambros è consapevole che “non dovremo cadere nei vecchi errori. Dobbiamo rifare quanto visto domenica, perché siamo sulla strada giusta”.
Nella stracittadina sono arrivate la prima rete tra i Dilettanti e una curiosa celebrazione, che ci spiega sorridendo: “Ho mostrato i muscoli, perché Gabigol nel Flamengo esulta così. Un’esultanza dedicata ai miei amici brasiliani che giocheranno la finale della Libertadores con il River. In Italia ho già giocato con Reginaldo a Trapani. Lui è un giocatore fantastico, è stato in A e ha fatto cose importanti. Mi ha aiutato tantissimo ad adattarmi al calcio italiano”.
In Sicilia, con i granata, una trentina di presenze e tre reti tra i professionisti: “Ho tanti bei ricordi, anche perché mi hanno fatto sentire subito a casa. Era la mia prima esperienza in Italia. Sono cresciuto tanto e non potrò certo dimenticare la vittoria del campionato e la promozione in B”.
Tra il Brasile e l’Italia una parentesi inusuale, in Danimarca, con una trentina di reti nel Djursland: “C’era un amico che mi ha portato lì. Ho segnato moltissimo e sono stato capocannoniere per due anni di fila, in C e dopo la promozione anche in B. Ho conosciuto un calcio diverso in tutto e peraltro sono passato in pochi giorni dai picchi di 40 gradi delle spiagge brasiliane al -15 degli allenamenti in Scandinavia…”.
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