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Messina

Dambros: “Dobbiamo dimostrare quanto valiamo. L’esultanza? Ispirata a Gabigol”

Tra gli elementi più talentuosi in casa Fc Messina c’è sicuramente l’attaccante brasiliano Lucas Dambros, soddisfatto per la terza vittoria esterna della stagione, conquistata a Troina: “Ci voleva, perché non attraversavamo un momento bellissimo. Siamo riusciti a mettere tutto da parte e fare quello che dovevamo. Forse è stata la migliore prestazione dall’anno, in cui siamo stati più continui nei novanta minuti, facendo le scelte giuste e non commettendo errori. Un po’ come con l’Acr, contro cui abbiamo giocato un grande secondo tempo”.

Eppure non è bastato per salvare la panchina di Massimo Costantino, che ha garantito un bel calcio ma pochi punti e appena un successo casalingo: “Dispiace tantissimo perché ha tutte le qualità per fare bene e non può essere certo messo in discussione. Purtroppo non siamo riusciti a fare quello che voleva”.

Ott Vale e Dambros
Un pallone conteso tra Ott Vale e Dambros

Il Fc vanta il terzo migliore attacco del girone, ma Dambros non crede che il problema sia stata la difesa: “Non dobbiamo trovare un solo colpevole. È stato più un aspetto mentale. Anche per questo forse rendiamo di più fuori, dove siamo rilassati e sappiamo di dover battagliare per fare risultato, che nel nostro stadio. Se ti senti forte e consapevole delle tue qualità poi lo devi dimostrare sul campo. Forse lo abbiamo capito tardi, ma c’è ancora tempo per recuperare”.

La società si è affidata all’inedita coppia composta da Ernesto Gabriele, già vice di Costantino, e dall’argentino Cesar Grabinski: “Hanno entrambi il patentino. Sono con noi già da qualche mese, ci seguivano e quindi abbiamo già confidenza. Ci stanno aiutando. Il modulo? Lo avevamo già provato il 4-4-2. È cambiato qualche dettaglio, che forse ci ha aiutato a sfruttare le nostre caratteristiche”.

Dambros e Alessandro Marchetti
Lucas Dambros e Alessandro Marchetti (foto Familiari)

In rosa ci sono altri sette stranieri, di cui tre sudamericani. Un fattore che agevola l’ambientamento: “Aiuta perché peschiamo un po’ da tutte le parti del mondo e in varie culture. C’è chi predilige il dribbling e chi la difesa. Ci completiamo a vicenda”. Mai Giuffrida e compagni sono riusciti a dare seguito a un successo, se non in Coppa Italia. Con il Marsala Dambros è consapevole che “non dovremo cadere nei vecchi errori. Dobbiamo rifare quanto visto domenica, perché siamo sulla strada giusta”.

Nella stracittadina sono arrivate la prima rete tra i Dilettanti e una curiosa celebrazione, che ci spiega sorridendo: “Ho mostrato i muscoli, perché Gabigol nel Flamengo esulta così. Un’esultanza dedicata ai miei amici brasiliani che giocheranno la finale della Libertadores con il River. In Italia ho già giocato con Reginaldo a Trapani. Lui è un giocatore fantastico, è stato in A e ha fatto cose importanti. Mi ha aiutato tantissimo ad adattarmi al calcio italiano”.

Dambros
Dambros ci prova dalla distanza (foto Familiari)

In Sicilia, con i granata, una trentina di presenze e tre reti tra i professionisti: “Ho tanti bei ricordi, anche perché mi hanno fatto sentire subito a casa. Era la mia prima esperienza in Italia. Sono cresciuto tanto e non potrò certo dimenticare la vittoria del campionato e la promozione in B”.

Tra il Brasile e l’Italia una parentesi inusuale, in Danimarca, con una trentina di reti nel Djursland: “C’era un amico che mi ha portato lì. Ho segnato moltissimo e sono stato capocannoniere per due anni di fila, in C e dopo la promozione anche in B. Ho conosciuto un calcio diverso in tutto e peraltro sono passato in pochi giorni dai picchi di 40 gradi delle spiagge brasiliane al -15 degli allenamenti in Scandinavia…”. 

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