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D’Alterio: “Modica propone un bel calcio. Messina la porterò sempre nel cuore”

A Potenza il Messina ha ritrovato da avversario un protagonista del suo recente passato. L’indimenticabile Salvatore D’Alterio, che in giallorosso ha collezionato oltre 65 presenze tra serie A, B e D, tra il 2001 e il 2012, è infatti collaboratore tecnico del club campano.

Salvatore D'Alterio
D’Alterio e Milana nelle figurine Panini del 2001

Il ricordo della città dello Stretto resta indelebile: “Messina ha rappresentato l’apice della mia carriera. Sono legati alla città i miei ricordi e i campionati più belli. Porterò sempre nel cuore il calcio vero, che ho assaporato. Con la gente sono stato benissimo. Ci sono arrivato a 20 anni, ci sono cresciuto e poi ci sono tornato negli anni più bui, in cui non si riusciva a uscire dalla D. Ho vissuto anche quell’epoca, annate sofferte che non c’entravano nulla con la tradizione di Messina”.

Per il terzo anno di fila l’Acr lotta per mantenere la Lega Pro, in attesa magari di aumentare le ambizioni in un futuro prossimo. Per D’Alterio rappresenta comunque un’importante base di partenza: “Giocare un campionato professionistico è importante, non è una vetrina secondaria. Quest’anno poi ci sono tante realtà di livello: Catania, Avellino, Crotone, Taranto e Foggia. Il Messina si deve consolidare in C, andare in B è più difficile. Al Sud senza grandi investitori è complicato. Ci vogliono anche strutture, che mancano per un progetto davvero importante, secondo quello che ho appreso a distanza”. 

Salvatore D'Alterio
L’abbraccio tra gli ex compagni D’Alterio e Corona nel 2014 (foto Gabriele Maricchiolo)

Il suo Sorrento ha inflitto al Messina la sconfitta fin qui più difficile da digerire: “Lo avevo affrontato da avversario anche da giocatore. Il Sorrento ha giocato un buon primo tempo, imponendo i ritmi. Potevamo chiuderla prima che il Messina avesse poi l’occasione di pareggiarla. Abbiamo approcciato bene e speso tante energie. Nella ripresa, non avendo mai vinto, pur avendo offerto ottime prestazioni, ci siamo abbassati a difesa del risultato. Fin qui ci era mancato il guizzo per i tre punti”. 

I rossoneri giocheranno un intero campionato in trasferta: “Abbiamo l’handicap dello stadio, che incide tantissimo. Giocare le gare “casalinghe” fuori regione e percorrere ogni volta 250 km pesa tantissimo. Siamo una matricola che deve fare di tutto per salvarsi. Saremo sempre fuori casa e quindi ci sarà tanto da lavorare”.

Salvatore D'Alterio
Salvatore D’Alterio ai nostri microfoni nel 2014

Il Messina ha compiuto un passo indietro, forse mentale più che fisico: “Avevo visionato altre partite e quella di Giacomo Modica è una squadra che gioca un bel calcio. Anche loro, come noi, puntano alla salvezza. Li ho visti bene finora ma nel primo tempo non sono stati all’altezza delle precedenti gare. In questo momento siamo scorbutici da affrontare, ci mettiamo gamba e voglia. Credo ci siano più meriti del Sorrento che demeriti del Messina, che nel secondo tempo ha giocato. Resta una squadra viva, con idee”.

Il calendario non sorride a Manetta e compagni, attesi da un’aspirante big del torneo, la cui maglia è stata indossata per ben nove stagioni, tra il 1996 e il 2017 dallo stesso D’Alterio: “Per la Casertana era prevedibile che l’inizio sarebbe stato duro, giocando ogni tre giorni. I giocatori in C non sono abituati a farlo, come magari accade ai campioni delle categorie superiori. Ha nomi importanti in organico e alla lunga raggiungerà tranquillamente i playoff. Non so come stanno fisicamente ma ha ricambi importanti per la categoria, quindi può affrontare bene anche i recuperi e i turni infrasettimanali”.

D'Alterio
Il saluto tra i capitani Musacci e D’Alterio nel 2016

Mentre per Messina e Sorrento le strutture rappresentano una nota dolente, la Casertana sta per investire oltre 50 milioni di euro per ristrutturare radicalmente il suo stadio: “Sarà un’ottima struttura. A Caserta stanno facendo quello che manca a tanti altri. Hanno ottenuto la concessione dello stadio e c’è un presidente che investirà per rimodernarlo. Il nuovo sarà uno stadio di proprietà del club. Probabilmente è il primo passo per sognare anche altro”. 

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