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Dall’Oglio: “La prossima una stagione tranquilla. Jacopo? Brescia è una bella occasione”

Tra i premiati di “The Best Coach 2015” c’è anche Ernesto Dall’Oglio, mister della Virtus Milazzo. Lo storico portiere, dopo una lunga esperienza da calciatore ed allenatore dei portieri, ha condotto i suoi ragazzi alla vittoria del campionato di seconda categoria.

Questa è la motivazione fornita dall’AIAC alla consegna del premio: “Scrupoloso e professionale, ha saputo guidare con successo la propria squadra meritando il salto di categoria. La solidità difensiva e l’organizzazione tattica, hanno premiato gli sforzi di un Allenatore che merita palcoscenici prestigiosi”.

In questa intervista, Dall’Oglio parla a tutto campo della sua squadra e poi del figlio Jacopo, giovane calciatore professionista.

Mister, partiamo dalla Virtus Milazzo. Avete vinto un campionato senza una sola sconfitta, adesso arrivano juniores e qualche elemento d’esperienza. Quali sono gli obiettivi in Prima Categoria?

Il presentatore Todaro, Dall'Oglio e il vice-presidente Aiac Santino Bellinvia
Il presentatore Todaro, Dall’Oglio e il vice-presidente Aiac Santino Bellinvia

L’obiettivo di quest’anno è di fare un buon campionato. Guardandoci intorno, ultimamente, ci siamo resi conto che tante squadre di Prima non ci sono più. Siamo quindi l’unica in questa serie nella zona del  milazzese.  Non è necessario vivere una stagione da vertice, anche perché una struttura sportiva precaria come il campo del Ciantro, nostro terreno di gioco, non ci aiuta in tal senso. Crediamo di poter trascorrere la nostra stagione in piena tranquillità, senza patemi d’animo.

Arriva a questa esperienza dopo una lunga carriera da calciatore. Le chiedo qual è il bello delle categorie “minori” per chi ha anche, come lei, giocato tra i professionisti.

Ho fatto delle categorie importanti, per poi staccarmi dal calcio giocato e cominciare l’attività di preparatore dei portieri nel 2000. Il mio compito è questo, a me piace soprattutto allenare chi sta tra i pali. Poi mi è stato chiesto di dare una mano alla Virtus, nella scorsa stagione e la società mi ha trovato ben disponibile, perché conoscevo i ragazzi. Ma posso garantire, con molta onestà, che amo il mio lavoro in quel determinato settore. Credo che in prima categoria il mio vissuto da calciatore, sui campi ed all’interno degli spogliatoi, possa trasmettere qualcosa ai ragazzi.

Suo figlio Jacopo sta crescendo tra i professionisti e adesso è approdato a Brescia. Come sta vivendo la sua esperienza sui palcoscenici importanti?

Jacopo Dall'Oglio ai tempi della Reggina
Jacopo Dall’Oglio ai tempi della Reggina

Jacopo è cresciuto nella Reggina Calcio, fin dall’età di 10 anni. Ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, esordendo in B da 18enne. Poi gli è toccata la gavetta in giro per l’Italia, con le maglie di Pavia e Barletta. Due anni fa la Reggina lo ha rivoluto, sempre in B e si è ben comportato. Purtroppo le vicissitudini della squadra non sono state delle più felici, considerato anche che fare calcio professionistico è un’impresa, specie a livello economico. L’anno scorso ha voluto provare in Lega Pro, avendo qualche problema. Negli ultimi mesi ha rescisso il contratto, viste le varie richieste ed ha scelto Brescia. Ha firmato quattro anni di contratto, in una società che ha grandi possibilità di essere ripescata in serie B. Spero sia il momento giusto  per raccogliere qualche soddisfazione. Dovrà di certo ricominciare daccapo, visti i problemi avuti con la Reggina ed i quattro mesi in cui, fuori rosa, è rimasto fermo.

Chiudiamo parlando ancora della Virtus. Che campionato di prima categoria si aspetta per voi e che stagione per il comprensorio?

Già dall’anno scorso, pur stando in seconda, ho visto che il campionato di prima categoria è abbastanza competitivo. Rispetto a una decina di anni fa, ma anche ad un più recente passato, lo è maggiormente. Bisognerà vedere in quale girone verremo inseriti, se in quello tendente verso Messina o in quello tendente verso Palermo. Ci sono sicuramente squadra attrezzate. Dal canto mio ho riconfermato il blocco dello scorso anno, senza cambiare nessuno se non chi è voluto andar via. Abbiamo acquistato gli juniores, un centrale difensivo e pochi altri giocatori necessari per farci vivere tranquilli nell’ordine della metà classifica.

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