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Dal 4 maggio allenamenti individuali, le squadre dal 18. Sui tornei nulla è deciso

Dal 4 maggio potranno riprendere gli allenamenti degli atleti professionisti o di interesse nazionale che praticano sport individuali, nel rispetto del distanziamento previsto dalle normative sanitarie contro la pandemia: invece per gli sport di squadra bisognerà aspettare il 18 maggio. Il via libera, nella forma prevista da chi lo attendeva, è arrivato in serata con la conferenza stampa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha illustrato il contenuto dell’ultimo Dcpm.

Nuoto, tennis e atletica cominceranno quindi prima del calcio, con il mondo del pallone che avrà ancora un po’ di tempo per scogliere gli ultimi dubbi sanitari e legali, in un quadro che finora era di assoluta incertezza. Quanto al campionato però il premier chiarisce: “Nulla ancora è deciso”. La serie A conta molto sul protocollo sugli allenamenti stilato dalla Commissione medico scientifica della Federcalcio.

Figc
Il logo della Federcalcio

Ma restano tanti dubbi, evidenziati anche dai medici delle società, e non è da meno l’aspetto legale, perché un club, secondo i giuslavoristi, potrebbe essere chiamato a rispondere sul piano civile, ma anche su quello penale in caso di contagi tra i giocatori e pochi altri tesserati coinvolti nel progetto ripartenza.

In serie C, il presidente Francesco Ghirelli ha convocato una conference call dei medici, dopo che alcuni avevano protestato per non esser stati consultati: si verificherà fattibilità e adattamenti del protocollo. Sul fronte tifosi, secondo un sondaggio, condotto da IZI con Comin & Partners, la maggioranza degli italiani (il 64%) sarebbe contraria alla ripresa dei campionati professionistici, soprattutto per motivi sanitari.

Vincenzo Nibali
Anche Vincenzo Nibali vede la ripresa più vicina (foto Ansa)

Esultano, intanto, gli altri sport, anche se solo il testo del decreto chiarirà se ad esempio il ciclismo è considerato sport singolo o di squadra. Lo conferma il ct della nazionale italiana, Davide Cassani, che aspettava con ansia il via libera del governo alla ripresa degli allenamenti individuali: “È un passo che mi trova completamente d’accordo, la situazione sembra in miglioramento. Noi ciclisti saremo responsabili: siamo stati tra i primi a fermarci e alla ripresa seguiremo le regole, d’altronde siamo abituati ad allenarci da soli. Avremo sempre la mascherina in tasca da usare se ci fermeremo e manterremo una distanza di venti o trenta metri dagli altri”. 

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