Dal 30 aprile al 3 maggio al Teatro Vittorio Emanuele di Messina si portrà assistere all’evento teatrale dal titolo: “Il più bel secolo della mia vita”. L’opera, scritta e diretta da Alessandro Bardani e Luigi di Capua, ha come protagonisti Giorgio Colangeli e Francesco Montanari.
La storia narra l’incotro tra Giovanni e Gustavo, due figli N.N., rispettivamente di 30 e 99 anni alla ricerca delle proprie origini. Sostanzialmente ci si trova di fronte a due generazioni a confronto che devono fare i conti con la legge n.184/1983. Tale normativa impedisce ai figli N.N. di venire a conoscenza della loro storia preadottiva e dell’identità della madrea naturale sino al compimento del centesimo anno di età. Tre anni fa la Corte Europea ha sentenziato che l’articolo 28 della suddetta norma calpesta due diritti fondamentali dell’uomo: il diritto alla conoscenza della propria identità personale e il diritto alla salute (non permettendo di prevenire alcuna patologia ereditaria). Colangeli interpreta Gustavo che ha raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori. Affronta la vita in maniera audace, con lo spirito di un ragazzino; ama McDonald’s, pubblica foto su Instagram, chatta con il suo Iphone su Facebook. Montanari nella scena è Giovanni, smanioso di conoscere l’identità della madre ignota. Vive la sua esistenza con estrema tranquillità, evitando qualsiasi rischio ed emozione più forte. I due si incontrano-scontrano in un dialogo generazionale scoprendosi distanti, ma al contempo vicini, accomunati dalla stessa esperienza infantile. Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, donna precisa e metodica. Giorgio Colangeli si è avvicinato al teatro dopo essersi laureato in Fisica, dividendosi successivamente tra teatro, cinema e tv. Recentemente ha preso parte alla miniserie tv “Non è mai troppo tardi” e alla fiction Rai “Braccialetti rossi”.
Per la televisione è stato recentemente protagonista del film “Una casa nel cuore” Rai1. Francesco Montanari, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, diventa famoso per il ruolo del “Libanese” nella serie tv “Romanzo criminale”. Anche lui si divide tra cinema, teatro e tv. Nel 2013 compare nella serie tv “Squadra antimafia”, interpretando il mafioso Achille Ferro. Nel 2015 vince il premio speciale come “attore dell’anno” per il corto “Mala Vita” di Angelo Licata, consegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani SNGCI. Le musiche de “Il più secolo della mia vita” sono realizzate da Deserto Rosso, mentre i produttori esecutivi sono Marco e Matteo Morandini. Lo spettacolo è sostenuto dal Comitato nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche e da F.A.E.G.N. Associazione nazionale figli adottivi e genitori naturali.