E’ il colpo a sensazione messo a segno dalla Lupa Roma e forse dell’intero mercato di Lega Pro. Il matrimonio con il club capitolino per Gaetano D’Agostino sa tanto di ritorno a casa. Dopo gli inizi tra le file della Roma, cui era arrivato dalle giovanili del Palermo, trovò a Messina, dal 2005 al 2006, la definitiva consacrazione. Quindi le maglie di Udinese, Fiorentina, Siena e Pescara, prima dell’ultima stagione divisa tra Andria e Benevento. Più di 300 le presenze tra i professionisti, oltre a cinque “gettoni” con la Nazionale maggiore.
“Trasferirmi alla Lupa Roma è stata anche una scelta di vita – spiega il centrocampista – perché avevo voglia di avvicinarmi a casa. Tutto è nato da una telefonata con il mister Cucciari che ho avuto come compagno di squadra ai tempi di Messina e con il quale sono rimasto in buonissimi rapporti. Poi ho conosciuto il presidente Cerrai che mi ha fatto subito una grandissima impressione. Ho potuto già ammirare il centro sportivo Eschilo, davvero una struttura di prim’ordine, e sono dell’idea che alla Lupa Roma c’è un bel progetto”.
Tra la bufera calcio scommesse ed alla luce dei tanti club in difficoltà economiche è impresa ardua ipotizzare la data in cui comincerà il prossimo torneo di Lega Pro che vedrà la Lupa Roma ai nastri di partenza e stilare previsioni sul campionato 2015-16. “La cosa che mi fa ben sperare è che prima o poi si inizierà…” ride D’Agostino. “Il nostro obiettivo – aggiunge – è sicuramente quello di migliorare quanto fatto nello scorso torneo. La Lupa disputò un grande campionato, partendo alla grande e raggiungendo la salvezza in anticipo. In questa stagione speriamo se possibile di fare ancora meglio e di toglierci belle soddisfazioni”.
La parentesi di Benevento è ormai alle spalle. In metà stagione D’Agostino ha collezionato 17 presenze ed un gol con gli “stregoni”. E’ mancata la ciliegina del salto di categoria, sfumato nel testa a testa con la Salernitana. “E’ stata comunque un’esperienza bellissima. Ho conosciuto dei ragazzi splendidi e ricorderò per sempre la città di Benevento perché lì è nato mio figlio Mathias, una delle gioie più incredibili che può dare la vita. Abbiamo disputato un grande campionato, battendo vari record. Purtroppo la Salernitana ha fatto più punti di noi, ottenendo la promozione in B. Ai playoff, quindi, siamo arrivati un po’ stanchi”.
Da avversario ha affrontato anche il Messina che strappò l’1-1 a Benevento, consegnando la promozione in B alla Salernitana con due turni d’anticipo. La retrocessione di Corona e compagni, maturata nei playout, lo ha stupito: “Non me lo aspettavo, specie dopo la grande partita che il Messina giocò al “Vigorito”. Non pensavo che potesse retrocedere ed invece è successo. Mi dispiace molto, anche perché in giallorosso ho trascorso un anno e mezzo bellissimo”.
Proprio a Reggio Calabria, nella sfida vinta per 0-2 nel 2005 dalla squadra di Mutti, siglò una rete spettacolare con una conclusione al volo. L’ideale cartolina dell’avventura di D’Agostino in riva allo Stretto, chiusa con all’attivo 42 presenze e cinque marcature. “Quel gol al “Granillo” nel derby rappresenta una delle gioie più belle della mia carriera. Un ricordo indelebile, che va al di là della rete. Vi fu infatti quel meraviglioso rientro a Messina, quando venimmo accolti dai tifosi in festa alla Caronte. Posso dunque capire cosa abbiano provato i sostenitori messinesi dovendo fare i conti con una retrocessione arrivata proprio nella doppia sfida contro la Reggina. Mi dispiace tanto per la piazza”.
Storari, fresco di passaggio al Cagliari dopo il lustro trascorso alla Juventus, è tra gli ex compagni cui è rimasto più legato. “Ho avuto modo di sentire in questi ultimi mesi Aronica, Sullo e Storari ed ho incrociato Giampà da avversario con il Catanzaro. Marco è sicuramente uno degli estremi difensori più forti con cui abbia giocato. Sia come ragazzo che come portiere, per il fondamentale ruolo che riveste anche a livello di spogliatoio, si è meritato tutte le soddisfazioni che ha ottenuto in carriera. Essere il vice di Buffon per cinque anni, mostrandosi sempre pronto ed in grado di far bene ogni qual volta sia stato chiamato in causa, significa avere i giusti attributi”.
Ai tempi di Messina era chiamato con le sue giocate ad ispirare Zampagna, punto di riferimento in avanti. Sull’ex bomber giallorosso, oggi apprezzato opinionista in tv, dice: “Riccardo è il numero uno. Servirebbe eccome un personaggio così genuino nel calcio di oggi. Anche se può risultare scomodo, perché dice sempre quello che pensa, senza dubbio farebbe un gran bene”.
Classe ’82, D’Agostino ha ancora di fronte a sé alcuni anni di carriera, al termine dei quali deciderà cosa fare da “grande”: “Ho firmato un contratto di tre anni con la Lupa Roma, poi potrei continuare a giocare o gettare le basi per fare l’allenatore oppure occuparmi dei settori giovanili. Nel mio cuore c’è il desiderio di allevare dei giovani talenti, in quanto mi piacerebbe poter insegnare loro quello che ho imparato nel corso della carriera”.